Amazon non è più solo un negozio di libri. Da oggi è anche è anche streaming per videogames grazie al suo ultimo acquisto: Twitch. Molti hanno ancora in mente la vecchia libreria online degli esordi, ma il gigante di Seattle sta spaziando in molti altri ambiti: a Luglio avevamo parlato di come Amazon stesse entrando nel settore dei libri in streaming. Ora il colosso di Jeff Besoz ha spiazzato tutti e con 970 milioni di dollari si è portata a casa Twitch, una piattaforma di video streaming interamente dedicata ai videogiochi. Non proprio un acquisto come tanti altri.

Basti pensare che Twitch era da tempo ambita e corteggiata da Big G stesso: un'azienda che non spende mai nulla per caso. “Abbiamo scelto Amazon perchè crede nella nostra comunità, condivide i nostri valori e la visione a lungo termine – ha spiegato il CEO di Twitch Emmet Shear in un post sul sito ufficiale dell'azienda– e ci aiuterà ad arrivare più rapidamente ai nostri obiettivi. Grazie ad Amazon saremo in grado di darvi il miglior Twitch di sempre”.

Acquistando Twitch, Amazon ha puntato sul futuro. Twitch è nata appena tre anni fa, ma solo nel 2014 il suo valore è esploso. L'integrazione con Xbox One e PlayStation 4, infatti, ha fatto guadagnare alla piattaforma milioni di utenti. Per darvi un esempio, solo a luglio 55 milioni di utenti hanno guardato 15 miliardi di minuti di video prodotti da un milione di giocatori.

E così Twitch si è piazzata subito dietro a Netflix, Google e Apple come volume di traffico negli Usa. Sopra alla stessa Amazon, quindi.

Ma cosa se ne farà Amazon di Twitch? Le possibilità di integrazione, assicura Shear, saranno innumerevoli. Prima fra tutte la possibilità di acquistare i videogames relativi ai video che si stanno guardando.

E a differenza di YouTube di Google, la Tv di Amazon potrebbe permettere a Twitch di allargare il suo bacino di utenza anche al di fuori dei confini degli appassionati di videogiochi. Twitch ha, infatti, da poco iniziato a trasmettere in streaming eventi, concerti e spettacoli. Non solo Fifa 2015, quindi. E Besoz chiude così: siamo due aziende “ossessionate dalla soddisfazione dei clienti e capaci di pensare in maniera diversa. Non vediamo l’ora di imparare da Twitch e aiutarli a crescere rapidamente per dare nuovi servizi alla comunità mondiale dei gamers”. E adesso come risponderà Google?