Clonare profili per chiudere gruppi scomodi. Da giorni è in atto su Facebook, anche se per la verità il fenomeno va avanti da parecchio, una chiusura di pagine e profili per presunti motivi di sicurezza. Ne abbiamo parlato qui su Blasting News, ma a quanto pare il fenomeno è molto più vasto e soprattutto tocca il tema dell'illegalità se addirittura la polizia postale dirama dal proprio sito un allarme giallo, cioè di media gravità. Si tratta del fenomeno cosiddetto "shitstorm", letteralmente "montagna di letame". Vediamo di cosa si tratta e come difendersi.

Obiettivo comune: "ripulire" la piattaforma Facebook da gruppi reputati dannosi e inutili

Con queste parole dal proprio sito la polizia postale lancia l'allarme. Citiamo infatti quanto si legge nella sezione "notizie": "si tratta di un insieme di persone che hanno come obiettivo comune "ripulire" la piattaforma Facebook da gruppi reputati dannosi e inutili". Questa è la prima fase che colpisce l'attenzione. Ritenere individui dannosi o addirittura inutili sulla scorta di quale principio? L'unico principio che Facebook dovrebbe mettere in atto è quello del buongusto e delle offese. Diffamare sui social network può costare un rinvio a giudizio, come è successo pochi giorni fa a Gasparri,  esporre foto pornografiche o messaggi che incitino alla violenza può essere un reato, ma certamente l'utilizzo fraudolento di chi clona gli account per ripulirli autonomamente dagli amministratori del social network più famoso del mondo è un atto illecito, come dice proprio la polizia postale.

 

Come difendersi e a cosa fare attenzione

Sul sito della polizia postale viene spiegata la procedura messa in atto. Un anonimo clona l'account di uno degli amministratori di un gruppo considerato scomodo. Successivamente l'anonimo, con una scusa qualunque, chiede di essere nuovamente inserito nel gruppo. A quel punto, questo anonimo che sta commettendo un reato, inizia ad eliminare a suo giudizio le persone ritenute scomode e, citiamo dal sito della polizia postale, "aggiungendo i propri complici per avere, quindi, il totale controllo del gruppo in questione".

Il consiglio delle forze dell'ordine è quello di fare attenzione alle persone che si nascondono dietro nomi fasulli o alle richieste di amicizia che provengono da persone che fanno già parte di un gruppo. Facebook può essere un luogo virtuale utile e fondamentale per aiutare persone in difficoltà, dati i recenti casi di cronaca di giovani che prima di commettere gesti estremi hanno lanciato l'allarme sul social network, ma certamente non deve essere terra di anonimi che illegalmente commettono reati per fare piazza pulita di argomenti scomodi.