Dopo il tragico suicidio del ragazzo di Napoli, gettatosi sotto un treno dopo aver salutato tutti i suoi amici su Facebook, avvenuto solo due giorni fa, arriva dalla Scozia la notizia di un altro suicidio annunciato. La vittima si chiama Aaliyah Sutherland, di appena tredici anni. A dare la notizia l'emittente inglese BBC.
Un selfie prima di suicidarsi, troppo dolore per la separazione dei genitori
Ad unire le storie tragiche dei due ragazzi, uno di Napoli e l'altra della Scozia, sembra ci sia la stessa motivazione. Anche se conferme ufficiali non sono arrivate, dato il comprensibile riserbo delle famiglie e delle forze dell'ordine, entrambi soffrivano molto a causa della separazione dei propri genitori.
Una situazione che sembra affliggere troppi ragazzi la cui unica valvola di sfogo rimane un social network virtuale. A scoprire il corpo della ragazzina è stata proprio la madre. Subito scattati i soccorsi, anche se purtroppo non si è potuto fare nulla. Come nel caso del ragazzo di Napoli, anche la bacheca Facebook di Aaliyah è stata letteralmente inondata di messaggi e commenti. Facebook sembra essere molto attento alle pagine che improvvisamente acquistano, per un motivo o per l'altro, notorietà eccessiva. Solo pochi giorni fa, ad esempio, la pagina di Simone Borgese, il reo confesso stupratore della tassista romana, era stata chiusa a causa degli insulti immediati.
Facebook lancia il report alert per i suicidi
Il social network più famoso al mondo, nonostante alcune pesanti polemiche per gli account chiusi troppo frettolosamente per presunte violazioni alla sicurezza, propone anche lodevoli iniziative.
Tra queste l'alert che permette di segnalare post dal contenuto preoccupante. Ai gestori arriva una segnalazione qualora uno dei post inseriti sui vari profili sia di tipo autolesionista o riveli intenzioni pericolose. Chi inserisce il post viene contattato da un amministratore che gli offre alcune soluzioni di aiuto. Per ora la funzione è attiva negli Stati Uniti e si prevede, proprio a causa dei casi sempre più frequenti di adolescenti disperati, che arrivi presto anche da noi.