Google accusata di manipolare a suo favore le ricerche online, dando una maggiore visibilità ai suoi interessi commerciali, tutto questo a scapito dei motori di ricerca concorrenti, attraverso risultati di ricerca pilotati. La denuncia arriva da un indagine condotta da due università americane la Columbia Law School e la Harward Business School svolta insieme a Yelp, motore di ricerca in competizione con Google.

Google: risultati sconcertanti ai danni degli utenti

L'indagine condotta in America dai ricercatori, avrebbe diviso in due fasce di più di 2.500 volontari messi alle prese con ricerche online di attività commerciali.

Ad una prima fascia di volontari sarebbero stati fatti vedere i risultati di ricerca raggiunti da Google, e alla seconda fascia di volontari sarebbero stati mostrati i risultati di ricerca che comprendevano quelli Yelp e di altri motori di ricerca. Con il risultato, che i volontari della seconda fascia avrebbero avuto il 45 per cento di probabilità in più di cliccare su link che appartenevano a contenuti fondati esclusivamente sul merito del servizio ricercato, piuttosto che su quelli proposti da Google.

Google: manipolazione nelle ricerche in rete

La conseguenza logica di questa indagine, smonterebbe completamente la tesi diffusa che le ricerche di Google sarebbero indiscriminate. Avvalorando la tesi che, Big G strategicamente, sfavorirebbe la ricerca in rete ai danni delle ricerche concorrenti, mantenendo il suo ruolo dominante nella ricerca.

Il silenzio di Google 

I vertici di Google non hanno reso note le reazioni delle accuse, evitando di commentare la notizia dell'indagine pubblicamente. Alcune voci vicine alla compagnia hanno però criticano l'indagine dello studio, sottolineando che Yelp e i suoi affari non risultano stati intaccati dal fatto che Google privilegia i suoi prodotti, puntualizzando che Yelp ha triplicato il suo valore azionario dal 2012, suo anno di immissione nel mercato.

Anche se si tratta di un'analisi condotta su commissione potrebbe, comunque, diventare un elemento di valutazione da parte dell'Autorità europea garante della concorrenza, prima di un suo giudizio sul caso Google.