Da quando si è scoperto che la crittografia degli smartphone Android e iOS impedisce di accedere ad alcuni dati i procuratori hanno chiesto di trovare un compromesso tra le leggi sulla privacy e la sicurezza dell’intera società.

Tre magistrati, provenienti da Stati Uniti, Francia e Spagna, hanno espressamente dichiarato che è impossibile proteggere le persone dal crimine se iOS e Android sono protetti dalla crittografia. Una vera guerra contro Apple e Google che vede protagonisti il procuratore distrettuale di Manhattan, il procuratore della Corte Suprema di Spagna, il capo della procura di Parigi e il commissario capo di Polizia di Londra.

Sempre più difficili le indagini

La lettera è stata pubblicata sul celeberrimo New York Times e tra le righe vengono espressamente citati alcuni casi in cui la crittografia degli smartphone ha intralciato delle indagini. Inoltre, hanno parlato di un caso in particolare in cui un giudice ha emesso un mandato a Apple e Google per sbloccare degli smartphone ma hanno risposto che neanche loro erano a conoscenza dei codici. In un altro caso, ugualmente assurdo, il procuratore di Manhattan non è riuscito a venire a conoscenza dei dati richiesti di 74 smartphone iPhone con iOS8. Invece di migliorare la situazione, Google e Android hanno annunciato l’arrivo della crittografia full disk, quasi impossibile da poter sbloccare.

Alcune nazioni stanno già lottando contro questi sistemi crittografici, anche l’Italia fa la sua parte in tutto questo. Ostacolare le indagini non è mai cosa buona giusta, ma soprattutto dovremmo affidarci alla tecnologia e sentirla come un’alleata contro la criminalità e non un nascondiglio sicuro. Proteggere il popolo dal crimine deve essere sempre vista come la priorità assoluta e rispettata.

Ci auguriamo tutti collaborazione da parte dei colossi Apple e Google con la progettazione di un sistema crittografico accessibile per risolvere qualsiasi indagine, sperando che gli episodi di cronaca nera vengano finalmente risolti grazie alla tecnologia.