Oggi è molto più facile covare e nascondere i propri"peccati". Grazie a internet, ognuno puònavigare dove preferisce nel mondo virtuale, nella comoda privacy della propria casa. Inoltre è anche più semplice condividere, nell'anonimato più assoluto, ogni genere di foto, video e quant'altro, senza esporsi pubblicamente: un tempo, infatti, per poter vedere certe immagini ci si doveva recare in edicola, o infilarsi di soppiatto in un cinema a luci rosse, con la testa china per non farsi riconoscere.
Papa Francesco definì internet un "dono di Dio"
Il Santo Padre, qualche tempo fa, definì internet un vero e proprio dono "divino", ma forse si riferiva alle grosse opportunità che offre la rete; altri, invece, credono fermamente che i vantaggi siano pochi, considerandolo addirittura un "luogo di perdizione"per giovani e adulti.
Come ogni cosa, tutto dipende dall'uso che se ne fa: il mondo virtuale, è vero, può essere nocivo.Non a caso internet è il mezzo preferito dai pedofiliper adescare giovanissimi internauti incapaci di gestirlo nel giusto modo e con prudenza. A parte i casi estremi, dunque - competenza delle autorità preposte - quali sarebbero i "peccati" più frequenti in rete?
Il primo postospetta allechat: sono tantissimi, infatti, coloro che le usano in modo ingannevole, fingendosi qualcun altro o inventandosi una personalità completamente fasulla. In fondo che ci vuole? Basta creare un nick fantasioso, magari evocativo, ed ecco che le "anime perse" del web, desiderose di attenzione o affamate di passione, ci cascano in pieno.
Mail anonime attraverso internet
E che dire del fenomeno - sempre più in crescita - del phishinge delle mail anonime? Tra i nuovi "peccati digitali", inoltre, spicca l'uso dei social network, Facebook in primis. Dietro un account falso (a volte più di uno) sono molti quelli che diffondono in rete pettegolezzi, cattiverie o addirittura pesanti diffamazioni ai danni di parenti, amici, colleghi di lavoro o ex fidanzati.
Spesso ci si imbatte in veri e propri casi distalking, con pesanti ripercussioni anche nella vita reale. Aggiungiamo alla lista anche la pirateria: sono all'ordine del giorno i programmi "craccati" o senza licenza; per non parlare poi, di quanti accedono senza pagare alle Pay Tv, e scaricano quotidianamente musica e film.
Il "peccato digitale" più frequente su internet: i siti hard
I siti a luci rosse non conoscono crisi. Sì, perché guardare immagini hard non è peccato, ma lo sono i risvolti potenzialmente pericolosi - soprattutto per i minori - come per esempio la pedofilia. C'è molto da riflettere: forse sarebbe ora di dare e di imparare a darsi delle regole di base ben precise, affinché la propria morale non venga intaccata - pur non rinunciando ad uno strumentodi comunicazione così importante - da tutto ciò che di morboso offre internettroppo liberamente.