Il malware che ti spia tramite cuffie. Già, ci mancava anche questo. Come non bastassero i vari tentativi tramite mail, webcam, sms, messaggi sulle app di messaggistica e quant’altro. A individuare questo tipo di malware che agisce tramite le cuffie sono stati due ricercatori della Ben Gurion University, il cui studio è stato pubblicato su ArXiv e in Italia è stato ripreso per prima dal sito Wired. Sempre molto attento su questioni tecnologiche e non solo. Come agisce questo malware che ti spia tramite cuffie? E come difendersi? Vediamolo di seguito.

Come agisce il malware in grado di spiare attraverso le cuffie

I due ricercatori hanno dimostrato come sia possibile trasformare delle semplici e ordinarie cuffie per ascoltare musica in veri e propri microfoni. In grado di intercettare qualsiasi tipo di voce, fino a sei metri di lontananza. Il malware in questione viene soprannominato non a caso Speake(a)r e sfrutta una componente del codec del chip audio RealTek, al fine di convertire il canale di uscita in uno di entrata. Praticamente il processo inverso. In questo modo, consente la registrazione di tutto quanto si dice nei pressi delle cuffie. Ma anche delle casse. Il marchio sotto accusa sembra essere proprio RealTek, come noto, molto utilizzato in ambito fonico sia per dispositivi Microsoft che Mac.

E sia per computer fissi che portatili. L’audio registrato viene poi mandato sul web per chissà quali scopi. Del resto, in alcuni contesti nei quali la sicurezza e la privacy è un fatto molto delicato, casse e cuffie siano vietate.

Come difendersi da malware che ti spia tramite cuffie

E allora cosa fare per difendersi da questo malware in grado di spiare?

Naturalmente l’unica soluzione, come spiegano i due ricercatori, è quella di disabilitare l’hardware audio direttamente dalle impostazioni BIOS. Cosicché si impedisce a questo malware in grado di spiarti mediante le cuffie di accedere al chip. Va da sé che questa soluzione drastica comporta anche l’impossibilità di utilizzare le cuffie per altri scopi. Ma il gioco vale la candela. Anzi, la cuffia. Non trovate?