Non è fantascienza ma il prossimo futuro del controllo alimentare: un piccolo dispositivo che ci permetterà di analizzare seduta stante i prodotti alimentari della nostra spesa e sarà in grado di rivelarci quali nascondono truffe o contaminanti. Il dispositivo a led ha già un prototipo, creato con la tecnologia laser e realizzato dall'Enea. Antonio Palucci, il capo del team che ha realizzato il dispositivo, spiega che ci sono voluti anni di studio parallelo sia della tecnologia laser sia della sua interazione con la materia nel'ambito di arte e ambiente per sfociare nel grande bacino della sicurezza alimentare.

La nuova tecnica permette di analizzare una materia senza che le sue molecole vengano in alcun modo alterate e consente inoltre di acquisire i risultati immediatamente.

Le materie analizzate possono presentarsi in qualsiasi stato fisico, solido, liquido o gassoso. Il dispositivo sarà un utilissimo alleato contro la lotta alle frodi nel campo alimentare, ed infatti dopo la notizia della sua creazione già numerose aziende alimentari hanno dimostrato interesse al suo acquisto per controllare per prime i propri prodotti. Oltre alle imprese, anche le mense scolastiche, ospedaliere ed aziendali potrebbero acquisire notevoli vantaggi dal suo utilizzo. Il progetto dell' Enea rientra in un finanziamento di 3 milioni di euro voluto dal Ministero dello Sviluppo economico.

Il dispositivo scoprirà Istamina nel pesce, olio adulterato e altro ancora

L'apparecchio indagatore potrà scoprire la presenza di sostanze tossiche e pericolose nei cibi, come istamina nei pesci o melammina nel latte in polvere. Individuare la presenza di istamina è essenziale dal momento che la molecola tossica si forma se il pesce è vecchio o mal conservato ed ha causato negli anni numerose intossicazioni gravi, di cui alcune registrate proprio le scorse settimane.

Purtroppo l'istamina non viene distrutta dalla cottura e l'unica difesa è la sua localizzazione preventiva. Anche la presenza di dolcificanti nei cibi potrà essere quantificata poiché il dispositivo riesce a dosare la concentrazione di fruttosio, glucosio, aspartame e saccarosio e questo è importante soprattutto perché spesso questi componenti non vengono dichiarati nelle etichette.

Potrà marcare la presenza di oli vegetali di bassa qualità addizionati all'olio extravergine di oliva ed anche il contenuto di metanolo nel vino.

L'App di controllo

Il gruppo di ricerca sta ora cercando di realizzare dispositivi portatili per l'uso comune o addirittura direttamente un'App per smartphone per rendere il suo utilizzo semplice ed immediato. Partiranno a breve borse di studio per giovani ricercatori che si avvarranno di laboratori e cucine in cui poter analizzare i cibi con apparecchiature sofisticate. I risultati delle ricerche saranno diffusi a tutti sul web in modo da avviare una prima rete di informazione sugli alimenti circolanti nel nostro Paese, prima di poter usufruire della App dedicata.