Da quando l'industria videoludica è entrata nel vivo, all'incirca una trentina di anni fa, si sono definiti tre mondi distinti: quello di Nintendo, quello di Sony e quello di Microsoft. Queste aziende, con le loro console, hanno plasmato un'intera epoca videoludica e, proprio per l'importanza a loro attribuita, era impensabile realizzare una sorta di multiplayer competitivo se si adottavano hardware differenti.

Questo concetto, però, rimaneva valido fino all'incirca una ventina di anni fa quando il multiplayer stesso non era una pratica così diffusa, specie per la ridotta potenza della console disponibili.

Tuttavia, recentemente la situazione sta vedendo un leggero cambio di rotta. Non molto tempo fa abbiamo assistito al lancio del 'multiplayer cross-platform' da parte dei team di due giochi molto conosciuti al grande pubblico: si tratta di Minecraft e di Rocket League. A questa coppia di titoli, si aggiunge un terzo pronto a proseguire la rivoluzione del cosiddetto 'online gaming': il videogioco si chiama Crazy Justice.

Crazy Justice è uno sparatutto che potenzia al massimo il multiplayer, ma non per tutti

Crazy Justice è un gioco sviluppato dai ragazzi di Black Rides Studios per tutte le principali console del mercato (Nintendo Switch, Xbox one, PlayStation 4 e per PC) e si tratta di un classico videogioco in stile sparatutto.

Parliamo di questo titolo in particolare perchè sarebbe il terzo ad appoggiarsi su una particolare struttura web in grado di permettere sessioni multiplayer con videogiocatori aventi console differenti. In parole povere, chi gioca a Crazy Justice con una Xbox One potrà aprire una sessione online con un altro utente che vi gioca con una Switch.

Questo concetto, tuttavia, non vale per tutte le console su cui il gioco si poggia. Stando a quanto comunicato, Sony si sarebbe tirata fuori dalla struttura multipiattaforma, lasciando tutti gli utenti di PS4 esclusi dall'ecosistema web. Le ragioni della scelta non sono ben note ma si vocifera che si tratti di alcune precise scelte aziendali.

Il 'Cross-platform' svecchia il concetto di multiplayer, ma sarà positivo per il mercato?

Certamente l'introduzione di un sistema così avanzato e soprattutto pensato principalmente per i videogiocatori non è considerabile una cattiva idea. Quante volte non era possibile giocare con i propri amici ad uno stesso titolo videoludico solamente perchè uno aveva una Playstation e l'altro una console Nintendo?

L'altra faccia della medaglia è rivolta principalmente alle aziende videoludiche che potrebbero vedere una riduzione delle vendite delle console (ma solo se il sistema multi-piattaforma venisse introdotto in massa), senza contare i costi necessari a sostenere una struttura web così articolata. In ogni caso, lo scenario è abbastanza complesso e non ci vorranno solo alcuni giorni per trovare una soluzione definitiva.