Le criptovalute rappresentano, al giorno d'oggi, uno dei più concreti avvicinamenti tra i mondi dell'economia e quello delle tecnologie informatiche. Esse sono, da un certo punto di vista, molto simili alle attuali valute (come l'Euro) ma differiscono da queste per un fattore molto importante: le criptovalute non sono tracciabili in alcun modo da un ente bancario.
A differenza delle normali operazioni via carta di credito, le transazioni che operano utilizzando questo metodo di pagamento non si appoggiano ad un server centrale ma l'elaborazione stessa del pagamento è svolta dai PC degli utenti (per questo lo si definisce come 'sistema decentrato').
Tra le critpovalute più conosciute si citano il Bitcoin e l'ethereum, ma ne sono presenti molte altre. Fino ad oggi, pagare un esercente fisico in Bitcoin era un'operazione al limite del possibile ma la situazione potrebbe cambiare da qui a poco.
Dragoncard permetterà di pagare con le criptovalute, convertendole in sterline
Una start-up inglese, dal nome London Block Exchange, avrebbe raccolto fondi per 2 milioni di dollari per dare alla luce Dragoncard. Si tratta di un classico bancomat VISA che si appoggia su un'app che funge da portafoglio delle criptovalute dell'utente.
Non appena l'utente ha intenzione di concludere il pagamento utilizzando le criptovalute, esse saranno convertite in sterline dall'applicazione (a seconda del valore di cambio al momento del pagamento) al fine di pagare l'esercente.
Per quanto riguarda il commerciante, egli non dovrà compiere operazione alcuna. Se egli è già in possesso di un classico POS VISA non dovrà far altro che inserire la card e completare il pagamento secondo le stesse identiche procedure.
Non solo Bitcoin, Dragoncard supporta anche Ethereum, Ripple, Litecoin e Monero
Il bancomat, stando a quanto dichiarato dall'azienda, non sarebbe un esclusiva dei Bitcoin.
Al momento il portafoglio virtuale supporta anche gli Ethereum, i Monero, i Ripple e i Litecoin, con la promessa che nei prossimi mesi altre criptovalute saranno aggiunte all'elenco. L'utilizzo della card, tuttavia, non sarà completamente gratuito, dato che l'utente dovrà sottostare ad una commissione dello 0,5% a pagamento.
La soluzione sviluppata dalla start-up londinese è certamente di rilievo: il Bitcoin è sempre stata una valuta propria del mondo online e il suo utilizzo nel mondo 'classico' rappresenta un deciso passo in avanti verso un mondo sempre più evoluto tecnologicamente. Sarebbe però necessaria un po' di regolamentazione, specie considerando i rischi di riciclaggio che derivano da un suo utilizzo.