Google Arts & Culture è un’applicazione sviluppata dal colosso di Mountain View e disponibile sul Play Store da circa un anno e mezzo. Al debutto non ha destato un gran successo tra il pubblico, ma adesso che si è arricchita di una nuova ed interessante funzione sta spopolando sui social.
A che opera d’arte assomigli?
L’applicazione, da sempre gratuita, in origine offriva diverse funzionalità come quella di compiere tour dei musei virtuali o di cercare immagini di famose opere d'arte. Ma è stata l’introduzione dell’ultima funzione ad entusiasmare gli utenti e ad aumentare vertiginosamente il numero di download dell’applicazione.
Con quest’ultima è ora possibile trovare il proprio “sosia” in un’opera d’Arte del passato. Per dare il via alla ricerca del proprio “doppione artistico” non serve altro che scattarsi un selfie e lasciare che il sofisticato meccanismo di riconoscimento delle immagini di Google faccia il suo corso. Al termine del procedimento Google Arts & Culture presenta una schermata in cui inserisce il selfie appena scattato affiancato dal personaggio che ha reputato essere il tuo sosia. Se il risultato piace è possibile condividerlo rapidamente sui vari social. La precisione dell’app nell’eseguire la ricerca e l’accoppiamento visivo non è affatto male, ma dipende molto dai casi. Girando per il web si trovano tanti risultati che sono stati pubblicati dagli utenti come in questo tweet dell’attore Kumail Nanjiani.
Hey this one ain’t so bad. pic.twitter.com/er0FxZNVO8
— Kumail Nanjiani (@kumailn) 13 gennaio 2018
Alcuni utilizzatori si sono detti soddisfatti, altri sconcertati dalla somiglianza e altri ancora delusi al punto da considerare i sosia trovati dall’app quasi un “insulto”. Il meccanismo di riconoscimento di Google Arts & Culture e i suoi sistemi di “deep learning” sembrerebbero funzionare molto bene per quanto riguarda i particolari come la bocca e gli occhi, ma meno quando si tratta di cogliere l’aspetto generale del volto.
Disponibilità e sicurezza
Alcuni utenti si sono preoccupati che le foto dei loro volti potessero finire in qualche database e che Google stia raccogliendo questi dati per servirsene per altri scopi. Ma l’azienda ha fatto sapere a tutti coloro che utilizzano l'app che l'immagine verrà archiviata in modo sicuro e non utilizzata per altre cose.
Si legge, infatti, in alcuni avvisi contenuti nell’app stessa "Quando scatti una foto con questa funzione, la tua foto viene inviata a Google per trovare opere simili a te" e ancora "Google non utilizzerà i dati delle tue foto per nessun altro scopo e memorizzerà la tua foto solo per il tempo necessario per cercare le corrispondenze”. Google Arts & Culture è disponibile sia per Android che per iOS ma purtroppo l’ultima funzione, per adesso, è limitata ad alcune zone degli Stati Uniti.