Si sta diffondendo in Italia l’uso sempre più crescente della PEC (posta elettronica certificata). Secondo l’ultimo significativo aggiornamento dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), riferito al periodo tra novembre e dicembre 2017, sono state registrate in tutto quasi nove milioni di caselle attive, cinque milioni delle quali di proprietà di Aruba, che detiene il primato dell’intero panorama, con il 60% del totale, ed una media di circa quattro milioni di messaggi al giorno.

Dati tutt’altro che irrilevanti, data la recente creazione, risalente ad appena 12 anni fa.

Cos’è la PEC e a cosa serve?

La Posta Elettronica Certificata è un sistema di posta elettronica simile a quello tradizionale, in quanto caratterizzato dai medesimi protocolli standard, ma con una possibilità in più: quella di fornire al mittente una “ricevuta”, ovvero una dimostrazione della tracciabilità del messaggio, estesa anche ad eventuali documenti allegati, durante il percorso tra invio e consegna.

Ha infatti lo stesso valore tecnico e legale, sancito dal DPR n.68 dell'11 febbraio 2005, di una raccomandata postale con ricevuta di ritorno ed è quindi idonea, alla stessa stregua di un atto giuridico, a produrre gli effetti di una prova ufficiale. Risulta dunque utile alla trasmissione di messaggi, soprattutto di natura amministrativa, che richiedano una particolare attenzione in merito ad integrità e certezza del recapito.

È ad esempio utile in circostanze come:

  • Invio di documenti formali o di lavoro;
  • La corrispondenza con istituti quali INPS e INAIL, Università e scuola;
  • La comunicazione con enti pubblici;
  • La richiesta di partecipazione a bandi e gare d’appalto o concorsi;
  • Le richieste di cambio di residenza o dei vari servizi comunali;
  • La comunicazione di uno stato di malattia e relativo invio del certificato;
  • La messa in mora o la diffida di un debitore;
  • La dimostrazione di un avvenuto pagamento;
  • La protezione dei diritti d’autore di un testo.

E tutte quelle situazioni che richiedano la tracciabilità di un documento.

Versatilità e costi

Originariamente creata per le esigenze della Pubblica Amministrazione, per la quale l’uso è obbligatorio, la PEC sta entrando ormai nell’uso comune, prima tra i professionisti e le Aziende, e adesso anche tra i privati cittadini. La ragione principale è senz’altro la praticità del sistema, sia in termini di comodità che di velocità.

“Il suo successo”, come spiegano i tecnici di Aruba, “è dovuto al fatto che è un’alternativa alla raccomandata A/R, poiché ne ha lo stesso valore legale, ma per spedire un messaggio tramite PEC non serve uscire di casa o dall’ufficio, basta uno smartphone o un computer”. Altro non trascurabile vantaggio è quello relativo ai costi, in quanto il servizio “costa annualmente quanto un paio di raccomandate A/R, ma consente l’invio di messaggi illimitati”.