Nel 2011 la Nasa ha pianificato la missione Mars One, con l'intenzione di stabilire una colonia autosufficiente, o quasi, su Marte. La difficoltà maggiore risulta essere la questione energetica. Noi siamo soliti fare un uso costante di energia, che sia elettrica o chimica, per svolgere qualsiasi attività. Potremmo forse rinunciare ad essa? Ovviamente non riusciremmo a farvi a meno, tanto meno in un pianeta tanto ostile come Marte. La risposta per il momento è solo una: kilopower.
L'esperimento: una possibile soluzione
L'esperimento della Nasa iniziato nel novembre scorso e finito lo scorso marzo ha dato ottimi risultati, che fanno ben sperare i sognatori che vorrebbero lasciare la Terra.
Infatti questo progetto riguarda un reattore nucleare che funziona a fissione, capace di generare una grande quantità di energia, fino a 10 kilowatt. 4 o 5 di questi prototipi basterebbero per soddisfare il fabbisogno energetico di una colonia intera per vari anni. L'intero sistema è nominato KRUSTY (Kilopower Reactor Using Stirling Technology). I ricercatori non solo si sono dimostrati entusiasti per aver ricevuto un esito positivo dal test, ma si sono definiti addirittura sorpresi in quanto il prototipo ha reagito bene anche in condizioni ostili, come l'abbassamento di temperatura, che sono serviti per simulare ipotetiche situazioni di pericolo. Il sistema utilizzato sfrutta la radioattività dell'uranio arricchito e diverse pompe capaci di trasferire il calore al motore Stirling, capace di trasformare l'energia termica in energia meccanica e infine in energia elettrica, utile alla vita.
Questo procedimento sopperisce alle carenze energetiche di colonie situate in luoghi dove il sole non arriva con continuità e dunque risulta difficile fare affidamento sulla sua riserva energetica. Inoltre kilopower ha passato anche le normativa NEPA sull'impatto ambientale, infatti il reattore emana poche radiazioni quando non è in funzione ed è stato progettato in modo da poter essere attivato anche quando già atterrato su un altro pianeta, in modo da evitare emissioni nello spazio circostante.
Verso un nuovo colonialismo
Per ora il progetto soddisfa tutte le caratteristiche necessarie per essere impiegato come generatore di energia sulla Luna o su Marte, per dare l'approvazione finale manca un ultimo esperimento. Al momento il sistema è stato utilizzato attivamente solo nel Nevada, prossimamente, probabilmente l'anno prossimo, sarà testato anche nello spazio per garantire il suo successo fuori dalla Terra. Questo probabilmente è uno dei passi più grandi fatti dall'uomo negli ultimi anni verso la colonizzazione di un altro pianeta.