Tomb Raider (grazie anche ai film) è una serie conosciuta dalla stragrande maggioranza dei cinefili e non. La sua storia è decisamente lunga e complicata, e negli anni ha avuto alti e bassi. Crystal Dynamics ha voluto dunque concludere la serie dei reboot con un terzo ed ultimo capitolo di Shadow of the Tomb Raider.
La nascita dei reboot di Tomb Raider
Il reboot di Tomb Raider è iniziato nel lontano 2013 e in questi anni ci ha mostrato un'evoluzione di Lara sempre costante e naturale, trasformandola da ragazza inesperta a donna killer. Di fatti pur di raggiungere il proprio obiettivo farà qualsiasi cosa: quest'ultimo capito è ambientato un anno dopo Rise of the Tomb Raider con la lotta contro la Trinità a continuare ancora imperterrita.
In Shadow of the Tomb Raider Lara dovrà andare in Messico e in Perù. Qui si troverà in situazioni molto difficili e dovrà fare scelte che la costringeranno a rivalutare molti dettagli che dava per scontati. Iniziamo col dire che il comparto narrativo è abbastanza interessante, anche se la trama non è proprio coinvolgente, ma rimane gradevole e scorrevole. Rispetto al precedente Rise of the Tomb Raider la longevità è calata, per terminare la trama principale ci vorranno infatti dieci ore. Per bilanciare il tutto i programmatori hanno inserito una gran mole di missioni secondarie di gran lunga superiori ai titoli precedenti.
Il Gameplay
Purtoppo il gioco risulta essere identico ai precedenti con pochissime innovazioni.
Invariati ad esempio i combattimenti di Lara, sempre uguali, con le stesse armi e con una IA dei nemici poco evoluta e non all'altezza. Tra le innovazioni da notare durante le immersioni delle bolle d'aria, dove Lara potrà respirare nei tragitti più lunghi. Novità anche nella modalità stealth, con la protagonista che ora potrà nascondersi dietro la vegetazione per sferrare letali attacchi ai nemici nelle vicinanze.
Inoltre sarà possibile usare il fango per mimetizzarsi e sfuggire ai nemici. Le tombe esplorabili sono piene di trappole e puzzle di difficoltà variabile, mentre le aree di gioco ora sono in generale molto più grandi e piene di segreti e oggetti nascosti.
Comparto Tecnico
In Shadow of the Tomb Raider è stato fatto un lavoro grafico veramente di altissimo livello.
Possiamo tranquillamente dire che ci troviamo di fronte al miglior modello poligonale di Lara, anche se lo stesso non si può dire del resto dei personaggi del gioco: il comparto grafico nel complesso è comunque ottimo, pieno di effetti particellari e con un sistema d'illuminazione molto realistico. Anche il comparto audio è di ottimo livello. La colonna sonora è da film, con musiche azzeccate in ogni situazione. Il doppiaggio in italiano, grazie ad una regia di qualità, è il migliore della serie. L''esperienza di gioco appare molto fluida senza troppi cali di frame nella modalità prestazioni, con fps di poco sotto i 60. Nella seconda modalità denominata "Qualità" tutto gira in 4K con gli fps che non vanno mai sotto i 30.
In entrambe le modalità l'HDR ci dona poi immagini mozzafiato e realistiche.
Conclusioni
Nonostante i moltissimi anni Tomb Raider resta sempre bello da vedere e da giocare. In questo Shadow of the Tomb Raider Lara è cresciuta moltissimo in generale, il gioco convince e credo che per i fan ma anche per gli appassionati delle avventure sia un titolo da non perdere. Peccato per la sua longevità e per una trama non proprio profonda, che di certo non convincerà tutti i giocatori.
Voto 9/10