Marco 'Monty' Montemagno è un imprenditore che viene seguito da 1,2 milioni di follower su Facebook e da poco meno di 600 mila su Instagram.

Nel corso del tempo 'Monty' ha conquistato moltissime persone grazie a interviste a grandi personaggi del calibro di Pierfrancesco Favino e Matthew McConaughey, ma anche per i suoi sempre interessanti video sul mondo del lavoro e sul processo di crescita personale.

In questa intervista esclusiva a Blasting News, parla - fra le altre cose - di 'Competenze', piattaforma da lui creata in cui convergono una serie di eccellenze del nostro paese.

'L'obiettivo di Competenze è favorire la nostra crescita personale'

Salve. Prima di parlare di Competenze vorrei chiederti una curiosità: come ha fatto un aspirante avvocato, tra i migliori pongisti italiani, a diventare un maestro dei social e delle nuove tecnologie?

"Non mi definirei un maestro: un maestro ha qualcosa da insegnare, io mi sento più che altro mosso dalla voglia di imparare continuamente, sperimentare, intraprendere. Il digitale ha totalmente stravolto qualsiasi settore negli ultimi 10-15 anni: per chi ha una mente curiosa è l’approdo naturale, una fonte inesauribile di stimoli per immaginare la realtà in modo diverso, prevedere i cambiamenti, cogliere nuove opportunità di business.

Dall’altra parte, ti fa capire che non puoi mai dare nulla per scontato, devi prepararti al prossimo fallimento, alla prossima tecnologia che prenderà il posto di quella dominante. Nei miei video mi limito a condividere gli spunti tech che mi hanno colpito di più e su cui io stesso mi interrogo".

Nel 2019 hai lanciato Competenze, definita come la ‘Netflix dell’apprendimento continuo’.

Ci spiegheresti meglio il funzionamento e gli obiettivi di questa piattaforma?

"Competenze è una piattaforma di edutainment per accedere alle masterclass di personaggi che hanno raggiunto risultati incredibili nel proprio campo: atleti, chef, imprenditori, artisti, recordmen, filosofi e così via. L’obiettivo non è tanto quello di imparare in modo accademico una tecnica o un lavoro, quanto quello di favorire la nostra crescita personale e professionale, acquisendo la mentalità, la visione, i consigli delle migliori eccellenze italiane.

E questo è vero sia se vogliamo avvicinarci a una passione, a una disciplina particolare, sia se ci occupiamo di tutt’altro. Possiamo imparare ad affrontare i contrasti al lavoro sfruttando il potere dell'ironia, come insegna Enrico Bertolino, o rendere la nostra attività più inclusiva con la guida di Francesca Vecchioni o, ancora, applicare la disciplina richiesta in pasticceria nell'organizzazione dei nostri obiettivi, ascoltando l’esperienza di Iginio e Debora Massari. Abbonandosi, si accede ogni mese a 2-3 nuovi videocorsi, oltre al catalogo completo, ma è anche possibile acquistare le guide singolarmente. Ogni masterclass dura circa 1 ora ed è composta di video-lezioni di pochi minuti, trascrizioni e file audio, per non essere per forza legati a un monitor".

Nel progetto ci sono tanti mentori, esperti in diversi settori, come Tomaso Trussardi e Davide Oldani. C’è qualche esperto che ti piacerebbe aggiungere a questa ‘rete di migliori’?

"Certo, stiamo già coinvolgendo nomi incredibili dal mondo dello sport, della scienza, della canzone, della scrittura e altri che saranno svelati a breve. Entro la fine di quest’anno avremo circa 100 eccellenze sulla piattaforma. Oggi è già possibile accedere alle guide di personaggi come Jury Chechi, Michelle Hunziker, Umberto Pelizzari, Big Fish, Ross Pellecchia, Raul Cremona e molti altri. Sicuramente tra i nomi che prima o poi mi piacerebbe intervistare ci sono Vasco, Ligabue, Sofia Loren, Laura Pausini, Valentino Rossi e Giorgio Armani.

Sarebbe straordinario averli anche su Competenze".

Il sito web di Competenze ha questo motto: ‘Vivi imparando. Fatti guidare dalle migliori eccellenze’. Hai qualche personaggio da cui hai preso (o prendi tuttora) spunto nella tua crescita professionale?

"Come per l’idea che sta dietro a Competenze, anche la mia crescita professionale negli anni ha avuto più che altro un approccio anti-disciplinare. Spesso mi sentite citare Elon Musk, ma in realtà mi piace confrontarmi con più voci straordinarie da diversi ambiti. Credo che le skill si possano imparare, ma che il vero valore sia nella forma mentis di chi fa qualcosa di grande e non si può riassumere tutto in uno o due personaggi".

'È finita l'era del posto fisso, dovremo reinventarci sul mondo del lavoro'

Nel 2017 hai pubblicato un libro dal titolo ‘Codice Montemagno. Diventa imprenditore di te stesso grazie ai digital’. Quanto è importante diventare imprenditore di sé stessi, anche alla luce degli effetti che la pandemia sta avendo sul mondo del lavoro?

"È finita l’era del posto fisso: mi capita spesso di discutere di questa ossessione tutta italiana. Non è retorica, semplicemente il mondo sta cambiando velocemente e prima lo affrontiamo, prima scopriremo che non è poi così male. Non esistono più le stesse condizioni economiche e geopolitiche che hanno contribuito a creare questa mentalità nella seconda metà del secolo scorso.

Molte delle professioni di oggi 5-10 anni fa non esistevano e contemporaneamente molte altre professioni sono scomparse. È fondamentale non smettere mai di imparare, perché dovremo reinventarci sempre sul mercato del lavoro. Anzi, credo che l’università stessa si trasformerà da ciclo “chiuso” di 4-5 anni, a una sorta di format a “subscription”, per consentirci di accedere ogni mese a conoscenze e skill sempre nuove".

Nel 2020, invece, hai pubblicato l’opera ‘Lavorability. 10 abilità pratiche per affrontare i lavori del futuro’. In un intervento pubblico, poi, hai affermato che i giovani spesso studiano per mestieri che ancora non esistono. Alla luce di questo, che consigli ti senti di dare a tutti quei giovani che, oggi, sentono di non aver ancora trovato la propria strada?

"Non abbiate paura di sbagliare, di provare diverse strade, di non arrivare subito al risultato.

Datevi tempo e concedetevi l’opportunità di imparare in continuazione, di migliorare, di capire per chi il vostro lavoro ha un valore, lasciando da parte quelli per cui non lo ha. Arriverete a un punto in cui vi rendete conto che quello che state facendo, lo state facendo bene".