Noi della redazione di SuperMoney news abbiamo intervistatoAnnamaria V. la vedova di un pilota Eroe della Seconda Guerra Mondiale il qualeha compiuto come altri giovani il proprio dovere al servizio della Patrialiberando l'Italia dall'invasore.
Signora, ci può raccontare quel che è accaduto dopol'armistizio?
Il periodo 1943-1945 della Seconda Guerra Mondiale è statoparticolarmente difficile per l'Italia. Dopo l'armistizio una parte dellenostre forze armate si è riunita a Nord, mentre un'altra parte ha volutocombattere accanto agli Alleati per la Liberazione dell'Italia.
Per gliaviatori che scelgono di collaborare con gli americani si allestisce il CampoVesuvio e il Campo Ottaviano, in provincia di Napoli. Si forma il 28esimoGruppo Stormo Baltimore che si trasferirà poi all'Aeroporto di Campomarino. Laguerra continua e i nostri coraggiosi piloti sono impegnati alle dipendenzedella "Balkan Air Force",molti sono appena usciti dall'Accademia e dalle Scuoledi Addestramento.
Il suo cuore batteva per qualcuno durante la guerra?
Sì, per il tenente pilota Mario M. L'avevo conosciuto dueanni prima a Roma e mi ero subito innamorata di lui perché serio, intelligentee buono. Mario ha solo 23 anni, ma chiede al Ministero il consenso persposarmi. L'ottiene. Viene a prendermi, ci sposiamo a Roma.
Sono felice e ottimista,pronta ad andare con lui e a superare tutte le difficoltà anche quelleeconomiche. Licenza brevissima, dopo due giorni dobbiamo partire. Mio maritodeve tornare alle missioni di guerra, lo attende l'aeroporto di Campomarino.
Con quale mezzo vi siete spostati?
Nel giorno della partenza, direzione Campomarino, a Roma nontroviamo un mezzo militare.
Non ci sono né treni, né pullman e né auto. Quasitutto è distrutto, ma ecco un mezzo di fortuna: un camioncino aperto con solodue passeggeri. Finalmente si parte, noi sposi siamo abbracciati e felici anchese viaggiando con il camioncino aperto ci accorgiamo di essere diventaticompletamente bianchi di polvere nel viso, nei capelli e negli abiti.
Dove siete riusciti ad alloggiare?
Siamo rimasti bloccati a Campobasso dove tutti gli alberghie le pensioni sono occupate. Risolviamo il problema affidandoci ai famosi'sensali'. Sono bravissimi e ci trovano una camera presso un'anziana vedova. Lamattina dopo, con un mezzo dell'Aeronautica, arriviamo finalmente aCampomarino.
Andiamo alla scoperta della nostra piccola casa trovataci daun amico.
Si cucina solo con la benzina e l'acqua arriva a mezzogiornonella botte trasportata da un asino.
Ci può descrivere un momento di grande sconforto cheha provato a Campomarino?
Il giorno dopo il nostro arrivo, mio marito va al Campo pervolare e io vado subito alla Posta per lasciare il nostro nome.
Purtropporicevo una doccia fredda quando l'impiegata mi dice: "Quanti piloti nontornano, quanti incidenti di volo". A quelle parole mi assale tanta tristezzama mi affido alla fede che mi sostiene. Ogni giorno mi abituo alla nuova vita eguardo sempre il cielo per contare il numero degli aeroplani che tornano dallemissioni. Spero sempre che mio marito sia tra quelli che ritornano!
E il momento più felice che lei ha vissuto?
L'8 maggio del '45 quando la guerra volge al termine.Un'esplosione grande, immensa di gioia, il mondo si apre alla speranza.Felicità! Finalmente si può vivere e pensare al futuro! Siamo quindi trasferitidi nuovo a Roma. E' stato breve il nostro soggiorno a Campomarino, dovenonostante le difficoltà siamo stati felici!
Saluto la cittadina con lapromessa di tornare e ringraziarla per l'ospitalità. E veramente quasi tutti ipiloti superstiti di quel periodo sono tornati a rivedere quei luoghi. Direcente si è innalzata una stele marmorea che ricorda i caduti e coloro che credendonei valori e negli ideali hanno combattuto per difendere la nostra Patria.