È datato 2010 il film giapponese "Confessions" di Tetsuya Nakashima che è uscito ieri in Italia in sole 14 sale. Non ce lo si aspettava. I cinefili l'avevano visto in home video con i sottotitoli e in effetti in italiano ci perde un po', forse perché la recitazione in questa pellicola è a tratti davvero grottesca, come in fondo l'ironia giapponese è molto spesso.
"Confessions" racconta di un'insegnante nel suo ultimo giorno di scuola: sta per lasciare l'insegnamento, ma vuole dare l'ultima grande lezione ai propri studenti, una lezione sulla vita, dato che ha scoperto che due di loro hanno ucciso la sua figlioletta.
Le confessioni del titolo sono quelle rese a turno dall'insegnante, da un collega che la sostituirà e da tre dei suoi studenti, due dei quali sono coinvolti nell'omicidio. La storia è strutturata in maniera drammatica, ma non mancano gli spunti grotteschi che la rendono ancor più agghiacciante: i minori, anche se compiono un orribile diritto, non sono perseguibili in Giappone, almeno al di sotto dei 13 anni. Il loro più potente alleato è appunto il diritto minorile. Riuscirà l'insegnante ad avere la sua vendetta profetizzata nella tagline della pellicola?
Il film è stato distribuito nelle seguenti sale: al Piccolo di Bari, al Lumiere di Bologna, al Cinemazero di Pordenone, al Kinemax di Gorizia, al Fellini di Trieste, al Visionario di Udine, al Madison di Roma, all'Apollo e allo Skyline Multiplex di Milano, al Massimo di Torino, all'Astra di Trento, al Lux di Padova e all'Odeon di Vicenza. La visione è fortemente consigliata, una grande lezione di Cinema orientale.