Due minuti sono un tempo relativamente breve, ma non se ti sei gettato da un aereo ad oltre 7 mila metri di altezza e stai precipitando a grande velocità verso la Terra senza un paracadute legato alle tue spalle. Chissà quindi cosa sarà passato per la testa diLuke Aikins, lo skydiver statunitense che è riuscito nell'impresa di centrare una rete di 30x30 metri (all'incirca quanto due campi di pallacanestro messi uno accanto all'altro) posizionata per evitare di schiantarsi sul terreno. Il tutto in diretta televisiva, mentre la moglie ed il figlio di 4 anni seguivano con ovvia apprensione le fasi del salto.
Tanta esperienza per un'impresa mai tentata prima
Aikins non è certo uno sprovveduto e, per quanto sia possibile farlo per qualcosa di questo tipo, ha pianificato ogni aspetto della sua impresa: 42 anni, oltre 18milasalti eseguiti in carriera (tutti con paracadute), lo skydiver si è lanciato sopra il deserto della California meridionale, quando il suo aereo si trovava ad una quota di 25 mila piedi (7.620 metri). Per aiutarlo a trovare la strada verso la rete (che, a giudicare dal video, da lassù era invisibile), Aikins aveva a disposizione soltanto un GPS e l'aiuto di tre colleghi, lanciatisi con lui. Ad ogni modo, come sa bene chi abbia provato l'esperienza di un lancio reale o "virtuale", non c'è nulla di semplice in una situazione del genere.
Grandi difficoltà, grandi rischi
Nel corso della sua discesa, Aikins ha raggiunto una velocità massimadi poco inferiore a 200 km/h o, se preferite, di 54 metri al secondo. Come se questo non fosse già sufficientea rendere difficoltosa la manovra, lo skydiver aveva il compito di girarsi di schiena poco prima di finire nella rete, in modo da diminuire i rischi al minimo.
I pericoli che un salto del genere include restano comunque enormi edinnumerevoli. Tanto per fare un esempio, guardando il video che trovate in fondo all'articolo, potrete notare come Aikins non abbia centrato la rete nel mezzo, ma a breve distanza dal bordo: pochi metri più in là ed oggi staremmo commentando una tragedia, che peraltro non sarebbe certo la prima in questo ambito.
'Un logico passo in una vita di sfide estreme'
"La mia visione è sempre stata che con un'adeguata preparazione e con il giusto allenamento si può far accadere qualsiasi cosa", ha scritto Aikins sulla sua pagina Facebook. Anche nelle ore precedenti al salto, lo skydiver si era mostrato decisamente convinto di ciò che stava per fare e sicuro di sé: "Ogni volta che qualcuno prova a spingere i limiti di ciò che è considerato umanamente possibile costui viene invariabilmente descritto come folle. Ma per me, questo salto è semplicemente il prossimo logico passo in una vita di sfide estreme".