Paracadutismo acrobatico fatale per una donna tedesca di 46 anni morta, probabilmente, per il malfunzionamento del suo paracadute. Erano 222 i paracadutisti provenienti da 28 paesi del mondo che a Phoenix, in Arizona, hanno cercato di battere il record legato al paracadutismo acrobatico, ma una volta arrivati a terra gli organizzatori si sono però accorti che mancava all'appello proprio la paracadutista tedesca; il suo corpo senza vita è stato ritrovato a circa un chilometro di distanza dalla zona prevista per l'atterraggio.

Diana Paris è il nome della vittima e la sua non era certo la prima volta con il paracadute, infatti aveva alle spalle più di 1500 lanci.

Sky Dive Arizona ha dichiarato, mediante il suo portavoce, che il guasto è da ricondurre al malfunzionamento del paracadute principale e che, quello cosiddetto "di emergenza" è stato azionato quando ormai era troppo tardi.

Il dramma della donna tedesca segue la scia di altri tre incidenti legati, questa volta, alla pratica del Base Jumping che già era costata la vita ad altre 3 persone nella sola settimana precedente alla morte di Diana Paris. La prima, una donna 33enne neozelandese seguita da un francese di 34 anni e, infine, un'altra donna di 35 anni svizzera morta domenica 31 marzo sulle Alpi dopo un volo finito male.

Ci si interroga ora, dopo tutti questi incidenti, sulla effettiva pericolosità di queste pratiche sportive estreme che, nonostante gli incidenti, continuano ad attrarre sempre più giovani forse per modelli come Maurizio di Palma, in volo dalla guglia del Duomo a Milano o, ancora più in grande, Baumgartner, lanciatosi addirittura nella stratosfera.