Tra i film in chiaro in prima serata nel palinsesto televisivo di lunedì 3 agosto non possiamo non segnalare la proposta di Rete 4 che alle ore 21.15 manda in onda “Basic Instinct” il thriller del 1992 diretto da Paul Verhoeven con attori protagonisti Michael Douglas e Sharon Stone. Film diventato senza volerlo un classico del cinema erotico per la famosa scena dell’accavallamento delle gambe di Sharon Stone, che rivelano l’assenza di biancheria intima durante un interrogatorio tenuto da Michael Douglas. Lo spunto per la segnalazione di questa pellicola in Televisione domani sera, sinceramente più per il film in sé che a noi personalmente non dice molto, ci è venuta per la polemica mossa da più parti sulla scelta di proporlo in prima serata.

Presentato in concorso al 45esimo Festival di Cannes, il film che ha reso Sharon Stone tra le più celebri attrici di Hollywood ebbe anche due nomination agli Oscar per il miglior montaggio e la migliore colonna sonora. Si è trattato di una delle pellicole con il maggiore incasso ai botteghini degli anni novanta. Una curiosità: originariamente il ruolo della Catherine Tramell, la scrittrice di gialli sospettata di omicidio, appunto interpretata dalla Stone, fu proposto a Greta Scacchi, Demi Moore e Meg Ryan che rifiutarono.

L’associazione dei telespettatori cattolici dice no alla programmazione in prima serata

Francamente non si capisce la richiesta fatta dal signor Luca Borgomeo, il presidente Aiart (l'associazione degli telespettatori cattolici), che chiede lo spostamento del film alle ore 23.00:il film di Verhoeven passa in prima serata da anni (recentemente l'ha trasmesso Iris sempre alle 21.00).

E dunque, quale è il vero motivo del risveglio puritano Aiart? Forse perché Rete 4 è una televisione più generalista di Iris o ancora più semplicemente chissà, per guadagnare qualche punto nei confronti della gerarchia sacerdotale?E’ vero, il codice di autoregolamentazione Tv impone alle Imprese Televisive lo scrupoloso rispetto della normativa vigente a tutela dei minori; ma, a parte che molto più espliciti e provocanti sono certi spot pubblicitari che vanno in onda in qualsiasi ora della giornata, a parte che tutti i ragazzini hanno un cellulare e vanno a vedere molto peggio, a parte che tanto moralismo dovrebbe guardare altrove arrivando fino all’estremo della sciagura dei tanti accertati preti pedofili ai quali il buon moralista di turno manda magari i propri figli ad educare, quello che proprio non capiamo è questo tardivo risveglio dei telespettatori cattolici nei confronti di un film oramai "antico".