Nel corso della puntata del 6 dicembre di Report, Milena Gabanelli e il suo staff ha soffermato l'attenzione su un settore che, nonostante il periodo, sembra non soffrire la crisi: si tratta del settore che produce cibo per cani e gatti. Stando ad alcuni recenti studi, in Italia sono 14 milioni le persone che posseggono un animale domestico e solo nel 2014 gli Italiani hanno speso la cifra di 1 miliardo e 800 milioni per il cibo da far mangiare ai loro cucciolotti. Ma cosa c'è in quelle scatolette di umido o anche nelle crocchette?

Poca trasparenza e costi esorbitanti

La giornalista Sabrina Giannini si è recata preso uno dei 159 punti vendita della famosa catena di prodotti per animali Arcaplanet e qui sui vari scaffali ha trovato una varietà immensa di cibi: per piccoli o adulti, per cani sterilizzati, per la razza, per i cani obesi p quelli che devono allattare e persino cibo senza glutine per gli intolleranti. Un vero e proprio business che è stato portato avanti ed è cresciuto raggiungendo i risultati odierni grazie ad un'ottima attività di marketing, paragonabile a quella delle case farmaceutiche. La verità che salta fuori leggendo le microscopiche etichette è però un'altra e non tanto positiva come si poteva pensare: sì perchè in quel gran gourmet per il gatto o in quel barattolo di umido a cinque stelle c'è solo uno scarso 4% di carne che altro non è che scarto della macellazione: potrebbero essere anche interiora, zampe, teste e altro, ma questo non lo possiamo sapere perchè la normativa è molto vaga in questo settore.

Inoltre, anche i prezzi sono elevatissimi: se si pensa che un vitello gourmet della Nestlè costa 8,63 al chilo, pur contenendone solo il 4% di carne, mentre in macelleria un chilo di carne di vitello lo paghi 14 euro, ma è un chilo vero e proprio. Oltre a questa piccola percentuale di carne, ci sono acqua, cereali, grassi e additivi proprio perchè quella carne lavorata perde tutte le sue materie prime.

Una dieta casalinga per il proprio animale domestico

E così oggi molti veterinari propongono ai propri pazienti una dieta casalinga a base di carne fresca, come durelli di pollo o frattaglie, verdure e foglia verde. Da evitare assolutamente cipolla e aglio e tutti gli altri cibi che sappiamo far male al nostro animaletto. Un modo che richiede certamente più tempo, ma che fa sì che il nostro peloso viva meglio e più a lungo.