Una diva di Hollywood che muore per l’enorme dolore causato dalla perdita della figlia: sembra il copione di un vecchio dramma in bianco e nero, invece è triste realtà. A poche ore dalla scomparsa di Carrie Fisher, ci lascia anche la madre Debbie Reynolds, interprete molto amata per i suoi ruoli in commedie e musical degli anni ’50 e ’60. La star si trovava in casa del figlio Todd per discutere i dettagli del funerale di Carrie, quando si è sentita male. Portata al Cedar Sinai Hospital di Los Angeles, è spirata poche ore dopo per un ictus. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime.
L’84enne attrice, da tempo non in perfette condizioni di salute, aveva seguito con apprensione il ricovero della figlia – la celebre principessa Leila di Guerre Stellari – dopo che lo scorso 23 dicembre era stata colpita da un infarto sul volo da Londra a Los Angeles. Le condizioni di Carrie sembravano essersi stabilizzate nei giorni successivi al ricovero, ma il 27 si è spenta nella sua camera d'ospedale.
Il tormentato rapporto con la figlia
E proprio durante i preparativi per il funerale si è verificato il malore della madre. Dalla famiglia fanno sapere che Debbie "voleva che Carrie fosse seppellita nello stesso posto dove sarebbe andata lei”. Il figlio Todd ne ha confermato ufficialmente la morte: "Ora mamma e Carrie sono insieme".
Sicuramente il rapporto tra le due celebri attrici non è stato dei più facili, ma si è andato ricostruendo nel corso del tempo. La Fisher, abile scrittrice, raccontò al Cinema questa difficoltà nel relazionarsi con una figura materna così ingombrante nella sceneggiatura quasi autobiografica di Cartoline dall’Inferno, in cui aveva anche affrontato i propri problemi con la dipendenza da droga e alcol.
Il rapporto con Debbie si era però ricucito nel tempo dopo tante incomprensioni.
Lo scandalo della fidanzatina d’America
Quando Carrie aveva solo due anni c’era stato un grande scandalo per la Reynolds, considerata dal pubblico come la “fidanzatina d’America”: il fallimento del matrimonio col cantante Eddie Fisher, che abbandonò la famiglia per sposare la migliore amica di Debbie, l'attrice Elizabeth Taylor.
La Taylor e la Reynolds ripresero in seguito la loro amicizia e sbeffeggiarono Fisher nel film TV, These Old Broads, nel quale i loro personaggi mettevano in ridicolo l'ex-marito. Autrice della sceneggiatura era sempre Carrie, dotata di una pungente ironia, con cui aveva affrontato anche i problemi dovuti al disturbo bipolare della personalità di cui soffriva.
La lunga carriera di Debbie Reynolds
La carriera di Debbie Reynolds esplode nel 1952 con un capolavoro del musical come Cantando sotto la pioggia di Stanley Donen e Gene Kelly. Seguirono tante commedie e una nomination all’Oscar nel 1964 con Voglio essere amata in un letto d’ottone. Nei lustri successivi tanto teatro e, a partire dagli anni ’90, molta televisione: la ricordiamo nella sit-com Will e Grace nel ruolo della mamma della protagonista.
Il canto del cigno nel 2013 è stato l’elegante Dietro i candelabri di Steven Sodembergh, in cui interpretava l’anziana e prepotente madre del pianista Liberace. Amatissima dai propri fan, era molto impegnata, con la figlia, in numerose attività di beneficenza, che l’anno scorso le hanno permesso di ricevere il Jean Hersholt Humanitarian Award, l’Oscar che l’Academy riserva a filantropi del mondo del cinema.