Come ogni Natale, anche quest'anno le case produttrici di panettoni ci inondano di pubblicità del dolce più rappresentativo della festa. Per emergere, quest'anno i creativi a cui si è affidata la casa dolciaria Motta, hanno lanciato uno spot che fa sorridere alcuni e indignare altri, in particolare i vegetariani ed i vegani. Lo spot in questione recita: " Per il nostro panettone noi di Motta avremmo potuto usare tofu tritato, papaya, seitan, alga essiccata e cuocerlo trenta secondi nel microonde. Invece no! Lo abbiamo preparato seguendo la nostra ricetta, originale dal 1919".

La reazione sui social network

Ovviamente al mondo vegano e vegetariano lo spot non è affatto piaciuto. Sui social sono infatti partite le consuete battaglie, alcuni vegani hanno suggerito di mandare mail in massa alla Motta per manifestare il loro disappunto (il famoso panettone non ha una pagina dedicata su Facebook). Non sono mancati poi gli stati con parole forti e denigratorie contro il panettone tradizionale e le industrie alimentari in generale. Come al solito di pari passo sono anche dilagate le parodie dello spot, ad opera di coloro che sbeffeggiano il lato estremo del mondo vegetariano-vegano, raccogliendo anche più visualizzazioni dello spot originale.

L'ironia è una cosa seria

Lo spot dal tono ironico e leggero voleva, forse, soltanto ricordare che alcune cose vanno fatte nella maniera tradizionale così come si fa dal 1919 ignorando le mode del momento.

Certo, se lo scopo era far parlare di sé, i creatori sono riusciti nel loro intento. Basta dare un'occhiata sui social o sulle notizie di vari quotidiani per trovare il famoso spot della discordia: se non è marketing questo! C'è da dire, di contro, che la famosa casa non ha tenuto conto della grossa fetta del mercato che si muove verso i prodotti a base vegetale o cruelty-free, questa non è una mera tendenza, ma una scelta dei consumatori consapevole e ponderata. Molti dei concorrenti si sono già adeguati lanciando prodotti (o rivisitandone di esistenti) che soddisfano la sempre più crescente richiesta di chi non vuole assumere alimenti a base animale.