Conto alla rovescia per il festival di Sanremo: alcuni dei cantanti in gara sono già in città e si alternano al Teatro Ariston per le prime prove, sorvegliati dall’onnipresente Carlo Conti, che cura meticolosamente ogni particolare, per arrivare preparato alla prima di martedì 7 febbraio. Ancora lontana dalla riviera, invece, Maria De Filippi, che non rivestendo il ruolo di autrice della rassegna, potrà prendersela comoda e arrivare a pochi giorni dall’inizio. Nel frattempo si completa il cast degli ospiti con il ritorno di Robbie Williams e la band dei Clean Bandit.

Era solo una bufala la notizia dell’inutile presenza dei giovani figli di grandi star internazionali, nel ruolo di modelli per i grandi stilisti, mentre sembrano sicuri Raul Bova accompagnato dalla sua Rocio Munoz Morales, che torna sul luogo del delitto dopo la non esaltante esperienza di valletta di Conti nel 2015. Tra i nomi ancora incerti quello di Marica Pellegrinelli, modella e moglie di Eros Ramazzotti, che evidentemente ha lasciato il segno l’anno scorso con la sua presenza in prima fila durante l’esibizione del marito.

La polemica dei Jalisse

A rompere la tranquillità dei preparativi c'è una nuova polemica: hanno destato scalpore le dichiarazioni di chi, pur avendo trionfato al festival, è stato escluso da questa edizione.

Sono i Jalisse, vincitori nel 1997, a lamentarsi sul settimanale Oggi: “Sono vent’anni che ci iscriviamo alla selezione e continuiamo ad inviare un nostro brano: puntualmente ci fanno i complimenti per la canzone, ma poi non ci chiamano”. Fabio Ricci e Alessandra Drusian, coppia d'arte, ma anche marito e moglie nella vita, rincarano la dose e parlano di “ostracismo” nei loro confronti: la colpa sarebbe quella di “aver vinto in maniera inaspettata, senza un produttore forte”, e per questo il “sistema” si sarebbe vendicato ignorandoli.

Un atto d’accusa grave, non rivolto personalmente a Conti, ma all’intera industria musicale italiana.

Una vittoria molto discussa

In realtà l’edizione del 1997 fu caratterizzata dai grandi ascolti – grazie alla fantastica conduzione di Mike Bongiorno, insieme a Piero Chiambretti “angelo” e ad una Valeria Marini all’apice della carriera – ma registrò scarsissime vendite dei dischi.

Si salvarono solo pochi brani come “Laura non c’è” di Nek, “E dimmi che non vuoi morire” di Patty Pravo e qualche giovane di allora, mentre il resto fu ignorato dagli acquirenti. Inoltre, proprio la vittoria degli sconosciuti Jalisse fu alla base di tante polemiche: Striscia la notizia trovò una somiglianza sospetta tra “Fiumi di parole” e un brano dei Roxette. In più, certi maligni misero in giro la cattiveria che il duo fosse stato portato alla vittoria grazie a non meglio precisati legami tra chi li produceva e i responsabili di quel festival.

I Jalisse hanno sempre risposto a queste critiche sostenendo di essere stati deliberatamente estromessi da radio, tv e giornali, per evitare che si ripetesse in futuro un caso simile, con una vittoria così poco gradita dagli addetti ai lavori.

Conoscendo Carlo Conti e la sua avversione alle polemiche, dopo queste dichiarazioni potremmo ritrovarci i Jalisse sul palco dell’Ariston per un saluto al pubblico nel ventennale della loro vittoria.