Classe '79. Abruzzese. Innamorato del teatro. Non basterebbe questo a definire la figura di uno degli attori italiani più apprezzati e amati del momento: lino guanciale.
La sua carriera è nata ed è ancora ben radicata nel teatro. Eppure, l'affascinante interprete si è distinto così tanto in TV nel corso degli anni, da diventare un grandissimo investimento – oltre che un simbolo per la Fiction Rai in pochissimo tempo.
Ma perché?
I suoi ruoli: da Guido a Enrico fino a Claudio
Chi conosce bene il percorso televisivo di Lino Guanciale sa che i suoi personaggi hanno una cosa in comune.
No, non sono bastardi (o almeno non sempre), ma sono incredibilmente brillanti. Tutti. Dal più sarcastico Guido Corsi di Che Dio ci aiuti, al cinico Enrico Vinci di Non dirlo al mio capo. Inevitabilmente, Lino ha costruito una serie di personaggi irresistibili, carismatici, pieni di risorse. Di conseguenza, il suo volto è diventato una garanzia per il pubblico di fiction.
Diversi generi: da La Dama Velata a La Porta Rossa
Un altro motivo che potrebbe spiegare l'incredibile successo di Lino Guanciale è la sua versatilità. Al contrario di come accade spesso nella televisione italiana, l'attore non si è appoggiato su una sola tipologia di personaggio.
Lino Guanciale è riuscito ad affascinare nei panni di un intellettuale divertente in Che Dio Ci Aiuti, ma ha convinto in egual modo nei panni di un tenebroso e tormentato conte in La Dama Velata.
Attualmente è riuscito a portare successo anche su Rai 2 (un canale che difficilmente riesce ad ottenere gli ascolti che grazie a Guanciale sono arrivati) con La Porta Rossa. Mettendosi nuovamente alla prova, l'attore interpreta questa volta un thriller noir dalle sfumature romantiche: una sorta di Ghost italiano. Nei panni di Leonardo Cagliostro, Lino si cimenta nel paranormale interpretando un fantasma. Dietro il fascino di un attore così camaleontico, c'è anche tanta sorpresa di scoprire cosa ci aspetta in seguito. Rivedremo infatti Lino Guanciale in Non Dirlo al Mio Capo 2 e l'Allieva 2.