Istituita nel 1958, la Settimana della Moda di Milano, oggi Milano Fashion week, fa parte delle “Big Four”, ossia i quattro eventi più importanti, del fashion system, che si svolgono nelle capitali mondiali della moda: New York, Londra, Milano e Parigi. Il 22 febbraio sono iniziate, a Milano, le sfilate collezione donna autunno inverno, che si concluderanno il 27 di questo mese. Si sa, ogni stilista gioca le sue carte, affinché la stampa e i mas media possano interessarsi alla collezione proposta. In questa dimensione tutte le direzioni sono buone, soprattutto quelle che cavalcano, la storia del momento o che fanno gridare allo scandalo, o che innescano la polemica.

Il fatto è che il fashion system, gode di un’ eccentricità innata, esasperata poi da situazioni più o meno vere, presunte o create.

La modella trans

In quest’edizione, la passerella di Milano ha visto sfilare la prima modella trans (prima in Italia). Valentina Sampaio è una diciannovenne brasiliana nata uomo. Il suo sentirsi donna, fu accettato dalla sua famiglia, come egli stesa afferma in una recente intervista, così all’ età di 10 anni decide di farsi chiamare Valentina. All’età di 16 anni comincia a calcare le passerelle, e appare sulla copertina dell’edizione brasiliana del magazine Elle. La modella conquista un’ altro primato, invero è la prima transgender a comparire sulla copertina del mensile di moda “Vogue Paris”, che per il mese di marzo le dedicherà anche un editoriale.

La scelta, secondo i dirigenti del magazine, cade per abbattere i pregiudizi, e per sottolineare come le modelle transgender stanno cambiando il mondo della moda.

La modella con l'hijab

Alberti Ferretti poi, nel suo défilé, ha deciso di far salire in passerella Halima Aden, modella somalo-americana, che ha sfilato con lo hijab, il tradizionale velo islamico.

Anch’ella diciannovenne, è nata nel campo profughi del Kenia, prima di approdare negli Stati Uniti, dove partecipò a Miss Minnesota, concorso di bellezza che le aprì le porte alla moda. Halima ha preso parte al New York fashion week dove ha rappresentato il marchio Yeezy. La sua bellezza sicuramente non è quella proposta dal fashion system, il suo portamento non ricalca le falcate delle top model e non ha un’ altezza pari alle sue colleghe, ma è sicuramente un’ altra icona che simboleggia come stia cambiando il settore.

La modella ha dichiarato di “voler dimostrare alle altre donne mussulmane, che c’è posto anche per loro”. La polemica però non si è fatta attendere. Alcuni giornali e addetti ai lavori, si sono dichiarati scettici nel diffondere un messaggio, dove si ignori uno stretto legame tra l’Islam e l’omofobia; chi invece non ritiene Halima Aden un’icona da seguire, ed infine chi ritiene che la sensibilizzazione all’emancipazione, debba essere fatta all’interno degli stati musulmani. Fatto sta che i segnali di cambiamento, all’interno del sistema moda sono tangibili: dalle modelle curvy, a quelle con il velo, passando poi per il mondo transgender. Il sistema cambia, anche se c’è chi non lo vuole ammettere.