Si aggirano, di notte, come se fossero degli zombie nelle periferie poverissime di Buenos Aires. Sono le vittime del Paco, una droga devastante che ha fatto la sua comparsa nella capitale argentina una quindicina di anni fa. A documentare gli effetti che questa sostanza stupefacente provoca nei tossicodipendenti è stato ieri sera l'inviato de 'Le Iene', Gaetano Pecoraro. Il suo reportage, andato in onda su Italia Uno, ha riportato alla luce un fenomeno che aveva denunciato per la prima volta nel 2012 il fotoreporter romano Valerio Bispuri.

La droga dei poveri

Il Paco è una sostanza chimica micidiale, un mix di scarti di cocaina, cherosene, veleno per topi e solventi industriali. E' diffusissima nelle bidonville della capitale argentina per via del suo basso prezzo, una dose generalmente costa meno dell'equivalente di un euro. Chi assume il Paco piomba in una sorta di letargo psicofisico, i movimenti diventano rallentati e scoordinati. Proprio per questo i consumatori della miscela psicotropa vengono soprannominati zombie, i morti che camminano. Di solito il Paco si fuma in una pipa. Il suo effetto dura appena venti secondi ma è cento volte superiore a quello della normale polvere bianca. I danni per la salute sono gravissimi: demotivazione vitale, delirio, paranoia, perdita di peso, infarto o ictus.

Nel giro di un anno chi ne è assuefatto può andare incontro al rischio di morte cerebrale.

Nell'inferno dei morti che camminano

La video-inchiesta di Pecoraro ci conduce all'interno di un "inferno" metropolitano popolato da esseri umani emarginati e senza speranze. Una realtà negletta, che sopravvive e si alimenta grazie anche all'indifferenza delle istituzioni locali.

Ad occuparsi delle vittime del Paco ci sono soltanto alcuni eroici volontari che combattono questo fenomeno sociale armati di fede e umanità. La droga dei poveri si è ormai diffusa a macchia d'olio anche in Brasile, Messico, Colombia ed Uruguay. Finora in Europa non ha preso piede, anche se alcuni sequestri di questa sostanza chimica sono stati effettuati alcuni anni fa a Barcellona, in Spagna.

La 'Iena' di Palermo

Gaetano Pecoraro, 33 anni, siciliano, ha iniziato la sua carriera giornalistica nei primi anni duemila a "Telejato", la tv privata di Partinico di proprietà di Pino Maniaci. Ex collaboratore di "Piazzapulita", ha vinto quest'anno il "Premio Rosario Livatino". Non è la prima volta che Pecoraro si occupa di fatti di cronaca o scandali argentini. Lo scorso anno aveva fatto clamore un suo servizio sull'uso del glifosato cancerogeno come diserbante nella provincia di Cordoba.