The Handmaid's tale è la serie tv che sta facendo impazzire l'America, soprattutto le donne, le quali l'hanno definita la "piú femminista in circolazione", per il tema affrontato: la libertà di scelta delle donne, in particolare per quanto riguarda il loro corpo. La prima puntata è uscita negli Stati Uniti lo scorso 26 aprile.
La trama
La serie è ambientata in una società distopica nella quale la maggior parte delle donne sono sterili a causa dell'inquinamento ambientale. Le poche donne ancora fertili vengono rapite e ridotte in schiavitù dagli uomini al potere con lo scopo di avere rapporti sessuali con loro e farsi ingravidare, per poi cedere i loro figli.
Insomma, le donne fertili vengono private della libertà e della possibilità di avere una loro famiglia ed un lavoro.
La serie tv targata Hulu è tratta dal romanzo di Margaret Atwood intitolato "Il racconto dell'ancella", che sarà edito in Italia il primo giugno. Mentre per quanto riguarda le puntate, purtroppo dovremo ancora aspettare.
Le scene di sesso e di violenza sia fisica che psicologica hanno un effetto "disturbante" sullo spettatore, ma la cosa più inquietante è che la trama non è poi tanto fantasiosa, in fondo le donne anche nella nostra società subiscono violenze e spesso non sono libere di decidere come usare il proprio corpo.
Le attrici
Un altro motivo per guardare questa nuova serie tv sono le (bravissime) attrici.
La protagonista, che nella serie si chiama Offred, è interpretata da Elisabeth Moss, la Peggy di "Mad Men"; troviamo poi anche Alexis Bledel , la Rory di "Una mamma per amica", che qui interpreta Ofglen, uno dei personaggi più penalizzati: una donna lesbica che viene mutilata ai genitali per impedirle di provare piacere. Infine citiamo Samira Wiley, vista in "Orange is the new black", nei panni di Poussey.
Non possiamo però tralasciare gli uomini: tra tutti spicca Joseph Fiennes (lo Shakespeare di "Shakespeare in love"), che interpreta il "padrone" di Offred. O.T. Fagbenle, visto nella serie tv britannica "Material girl", interpreta Luke.
L'opinione della scrittrice
In un'intervista per il "New Yorker"', la scrittrice Margaret Atwood dice di aver preso spunto per la trama del suo romanzo semplicemente dalla realtà di ogni giorno, in quanto i diritti delle donne (come il diritto ad abortire) sono costantemente minacciati, non solo negli Stati Uniti ma in ogni parte del mondo.