Quasi quaranta milioni di dollari. È l'ammontare della cifra che Netflix ha rimesso in seguito all'esclusione di Kevin Spacey, alias Frank Underwood, dallo show House of Cards. Non è stato esplicitamente dichiarato che sia questo il motivo della perdita, ma i numeri generalmente positivi del gigante americano sono scesi proprio in seguito a "progetti non andati in porto": risulta ovvio il riferimento alla negata partecipazione di Spacey alla serie cult, nonché alle riprese del film Gore, di cui egli stesso avrebbe dovuto essere protagonista.
Dopo lo scandalo dell'accusa di molestie sessuali ai danni dell'attore, a cui sono seguite subito le sue più sentite scuse e il relativo coming out, infatti, Netflix, così come molti altri grandi nomi del cinema, hanno scelto di declinare ogni futura collaborazione con Spacey: una scelta drastica, volta probabilmente a limitare le critiche e a dimostrare una forte presa di posizione contro il ricorrente tema delle Molestie sessuali nell'industria cinematografica.
Il provvedimento è parso fin troppo severo ad alcuni: d'altronde, le accuse risalgono a molti anni fa, e non sono state confermate nemmeno dallo stesso Kevin Spacey, che dichiara di non ricordare nulla riguardo ai fatti (secondo la vittima, era ubriaco), pur scusandosi profondamente per qualunque gesto sconsiderato abbia potuto compiere. Alle scuse è seguito un altrettanto sentito e sincero coming out, dove Spacey dichiarava di non volersi più nascondere e di voler vivere la sua vita come gay dichiarato.
I fan di House of Cards, ad ogni modo, non saranno felici di ritrovare la serie senza il suo protagonista. Spacey è un attore di talento, che sa conferire alle opere a cui partecipa un tocco in più.
L'ultima serie approfondirà, invece, la figura di Robin Wright. Non verrà realizzata nemmeno la biografia di Eugene Luther Gore Vidal, lo scrittore statunitense, che proprio Spacey avrebbe dovuto interpretare. Lo stesso direttore finanziario della società di Netflix, David Wells, ha parlato della perdita economica come di un riassetto necessario, in seguito alle accuse ricevute dall'attore.
Netflix, con queste mosse, intende dimostrare che nessuno la passa liscia se accusato di molestie, nemmeno un attore del calibro di Kevin Spacey. Altri professionisti colpiti da queste misure sono Danny Matterson, protagonista in The Ranch, accusato di stupro, e Louis C.K., il famosissimo comico americano reso famoso dalla sitcom Lucky Louie, che su Netflix aveva il suo personale show.