Siete nostalgici degli anni '90? Fate continuamente del nonnismo alla generazione duemila vantandovi del fatto che, nonostante questi ragazzi siano maestri di canzoni su Musically, di selfie su Instagram e di altre diavolerie che voi a stento capite, durante gli anni dei migliori cult loro erano ancora in fasce o, addirittura, non esistevano affatto?

Ebbene, da quest'anno avrete un motivo in più per gongolare e crogiolarvi nel fatto che voi c'eravate, durante quegli anni così speciali, ed eravate abbastanza grandi da goderveli. E' pur sempre un modo per tirarvi su il morale di fronte alla comparsa delle prime rughe.

Ritorna il Festivalbar: notizia bomba annunciata nel settimanale Oggi

Più inaspettato del ritorno del Winner Taco, infatti, quest'anno ricomparirà sugli schermi il Festivalbar condotto da Daniele Bossari. No, non è una bufala. La notizia è stata infatti annunciata sul settimanale Oggi in data 1 Febbraio 2018 da Alberto Dandolo. “Il Festivalbar ha spopolato nelle piazze e in tv fino al 2007." scrive Dandolo "Ora la storica kermesse potrete tornare in onda sulle reti Mediaset. Sembra infatti che si stia lavorando a una nuova edizione per la prossima estate. Per la conduzione circola insistentemente il nome di Daniele Bossari. A saperlo…"

Festivalbar: origini del nome

Curiosità: il Festivalbar nasce nel 1967 con Vittorio Salvetti e prende il suo nome dai jukebox dei bar italiani, attraverso i quali durante i primi anni veniva misurato l'indice di gradimento delle canzoni da parte del pubblico.

In ogni jukebox era presente un contatore che registrava il numero di volte in cui i brani venivano ascoltati. A fine estate, venivano sommati i gettoni dei brani ascoltati in tutta Italia e, in questo modo, poteva essere eletta la canzone vincente, la più ascoltata dell'estate.

Uno show musicale cult degli anni novanta

Chi lo avrebbe mai detto che nel 2018 avremmo potuto passare un'altra estate in compagnia del Festivalbar.

Potremmo completare il quadretto magari mangiando un Winner Taco, indossando le Doctor Martens e il collarino di plastica, con un poster dei Backstreet Boys alle spalle e la sensazione di far parte di una generazione un po' speciale cresciuta agli albori di internet, senza smartphone, senza selfie, con le audiocassette, i rullini fotografici che si inceppavano, i libri di carta e dei ricordi che, nonostante il passare del tempo, resteranno immortali.