Selvaggia Lucarelli si è schierata contro il programma Le Iene che, durante una puntata speciale, hanno instillato un dubbio sulla colpevolezza di Olindo Romano e Rosa Bazzi, presunti protagonisti della strage di Erba. La giornalista ha invocato persino la chiusura della trasmissione in quanto, a suo dire avrebbe gettato sospetti su Pietro Castagna, in realtà vittima della strage che ha colpito i suoi familiari. Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati all'ergastolo per l'omicidio di Raffaella Castagna, di suo figlio Youssef Marzouk, della madre Paola Galli e di Valeria Cherubini, vicina di casa.
A dodici anni dai delitti la vicenda è destinata ancora a fare scalpore, avendo il programma di Mediaset fatto sorgere il dubbio che Romano e la Bazzi non abbiano nulla a che vedere con la strage, nonostante ventisei giudici si siano pronunciati in senso contrario. Le Iene sono partite da una contraddizione, secondo cui il padre, Carlo, avrebbe dichiarato che Pietro Castagna, la sera della strage, era rincasato alle 22:00 guidando l'auto della madre. Tale circostanza è stata però negata da quest'ultimo che avrebbe affermato di essere ritornato a casa alle 20:00 e di essere andato a letto.
Le Iene e il dubbio sulla colpevolezza di Olindo e Rosa, la Lucarelli insorge
Selvaggia Lucarelli ha accusato Le Iene di non fare giornalismo, scatenando 'la forca del popolino contro un innocente', il tutto, a detta della giornalista, in assenza della benché minima prova.
La Lucarelli ha riportato sui social anche un post contenente il pensiero dei fratelli Castagna, molto provati dal clima di continui sospetti e insinuazioni sul loro conto. L'insinuazione, a detta di Pietro e Beppe, 'è ancor più grave di un' accusa plateale'. I due hanno ribadito la loro innocenza anche nel corso di un'intervista condotta da Franca Leosini a Storie Maledette, come sottolineato da entrambi nel post.
Nonostante ciò, Le Iene hanno trasmesso 'subdole insinuazioni di colpevolezza', mentre i Castagna contavano di ritornare alla loro quotidianità dopo quell'intervista. Pietro e Beppe hanno concluso lo scritto dicendo di volersi affidare alla giustizia per difendersi dalle accuse infamanti subite ingiustamente. Il post sui social è diventato virale in men che non si dica, collezionando più di settemila like da parte di coloro che continuano a pensare che i fratelli Castagna non siano altro che vittime di una mano omicida che ha sterminato la loro famiglia.