Sin dalla conferenza stampa di presentazione si è capito che questa edizione del Festival di Sanremo sarà all’insegna delle polemiche. La bufera scatenata dalla risposta di Claudio Baglioni ad una domanda sulla situazione dei migranti in Italia potrebbe essere solo l’antipasto di quello che accadrà nei prossimi giorni, quando la rassegna della canzone italiana entrerà nel vivo. Uno dei maggiori spunti di discussione è da anni fornito dai compensi di conduttori ed ospiti: da alcuni giudicati sproporzionati, per altri seguono i valori di mercato.
Un argomento che è sempre d’attualità in Rai, come dimostra il recente attacco di Matteo Salvini a Fabio Fazio ed al suo programma. Quindi faranno di certo discutere le cifre (non ufficilizzate dalla Rai) pubblicate da Renato Franco sul Corriere della Sera, relative ai tre presentatori che saliranno dal 5 al 9 febbraio sul palco dell’Ariston.
Il contratto di Claudio Baglioni confrontato con quelli dei presentatori degli anni precedenti
Secondo quanto riportato dal Corriere, il contratto da direttore artistico e conduttore di Claudio Baglioni sarebbe già stato formalizzato: al cantante andranno 700mila euro, con un incremento di 100mila euro rispetto alla scorsa edizione, dovuto all’innegabile successo di pubblico della rassegna, che ha fatto registrare uno share televisivo superiore al 50%.
La cifra, anche se maggiore, sembra in linea con quelle dei predecessori del cantante romano: basti ricordare che nel 2017 Carlo Conti ricevette 650mila euro, donandone in beneficienza 100mila per i terremotati, mentre l’altra presentatrice Maria De Filippi, proprio per evitare ogni sorta di polemica, decise di partecipare alla rassegna a titolo gratuito.
Anche il contratto di Fabio Fazio, al timone della manifestazione nel 2013 e 2014, non prevedeva somme di denaro molto diverse: 600mila euro a festival.
I compensi previsti per Claudio Bisio e Virginia Raffaele
Nel suo articolo sul Corriere della Sera, Franco riporta anche i possibili compensi previsti per Claudio Bisio e Virginia Raffaele, specificando però che i due hanno solo firmato un accordo di massima e che questi numeri potrebbero essere rivisti al ribasso.
Per Bisio sarebbe stato stabilito un cachet di 450mila euro, con un incremento rispetto alla somma guadagnata nel 2018 da Michelle Hunziker (400mila euro). Anche il precontratto di Virginia Raffaele ricalca quello di Pierfrancesco Favino, con un ritocco: se all’attore sono stati corrisposti 300mila euro, l’imitatrice romana potrebbe riceverne 350mila.
Tuttavia, viste anche le recenti critiche di Matteo Salvini, in Rai c’è chi vorrebbe ridiscutere queste cifre, arrivando ad offrire 250mila euro a Bisio e 150 alla Raffaele: secondo alcune indiscrezioni, sarebbero già in corso le trattative per cercare un accordo con l’agente Beppe Caschetto, che cura gli interessi economici di entrambi gli artisti.
I numeri del festival: guadagni per nove milioni di euro
Inoltre va ricordato come il Festival di Sanremo sia un programma televisivo in grado di generare grandi utili per la Rai: i ricavi per la vendita degli spazi pubblicitari si avvicinano ai 25 milioni, a cui va aggiunto un altro milione ottenuto da altre voci come gli incassi dei biglietti all’Ariston, il televoto a pagamento ed i diritti di immagine.
I costi ammontano a circa 16 milioni e si dividono in una quota fissa attribuita al Comune di Sanremo, come stabilito dalla convenzione stipulata a suo tempo con la Rai per realizzare la rassegna, ed una parte variabile, stimata in poco meno di 12 milioni. Quindi si può dire con certezza che la kermesse non è assolutamente finanziata con il canone e che, alla fine della fiera, nelle casse dell’azienda entreranno 9 milioni di euro.