Sembra non placarsi la polemica intorno alla giovanissima attivista ambientalista Greta Thunberg. Dopo l'infelice dichiarazione di Rita Pavone sull'aspetto fisico della bambina, anche Nadia Toffa, volto storico del programma televisivo d'inchiesta Le Iene, interviene sulla vicenda, ma la questione sollevata dalla Toffa è di ben altro spessore.

Su Twitter, la conduttrice si è detta d'accordo con quanto affermato nell'articolo de Il Foglio, scritto da Piero Vietti, in cui si punta il dito contro gli adulti che sfrutterebbero i bambini per mascherare i propri sensi di colpa.

La Toffa afferma che gli adulti "usano i bambini per non fare nulla" e chiede ai suoi followers un parere su questo meccanismo, atto a nascondere l'immobilismo degli adulti dietro l'attivismo dei giovanissimi. Le risposte degli utenti non si sono fatte attendere e, come prevedibile, sono di varia natura, ma la maggior parte dei commentatori ritiene fondamentale il lavoro che Greta sta svolgendo.

Le risposte su Twitter

A quanto pare la posizione di Vietti, sostenuta dalla Toffa, non è stata condivisa dagli utenti, che vedono come positivo ed, evidentemente, autonomo l'impegno di Greta e di tanti altri giovanissimi attivisti, di cui il giornalista fa un breve excursus nel proprio articolo.

Sicuramente l'attivismo di Greta e di tantissimi suoi coetanei è fondamentale per smuovere le coscienze di tutti, grandi e piccoli.

Quando un giovane pone alla ribalta dell'opinione pubblica una questione di vitale importanza e questa dà vita ad un movimento mondiale, sicuramente c'è del positivo, ma il dubbio che può sorgere è: quanto c'è di indipendenza e di autonomia in quel pensiero?

L'attivismo dei giovanissimi

La tematica ambientalista e il rispetto per la natura sono argomenti che certamente Greta e tanti come lei hanno affrontato nelle scuole e in maniera consapevole.

Quindi sicuramente si è creata una certa sensibilizzazione e attenzione delle nuove generazioni sulla questione. Non dimentichiamo che Greta non può essere considerata proprio una bambina, ha 16 anni ed è nell'età giusta per potersi creare una propria opinione. Inoltre, ha mostrato coraggio e determinazione, protestando per settimane davanti al parlamento svedese, fino a farsi conoscere a livello mondiale.

Ha partecipato ad importanti meeting e forum, come quello tenuto a Davos in Svizzera dal 22 al 25 gennaio scorso, e la sua voce, oltre ad essere ascoltata da milioni di suoi coetanei, è arrivata fino alla Commissione Europea.