Lo scrittore americano Stephen King ha espresso pareri molto positivi sulla serie Black Summer, un horror post-apocalittico creato da Karl Schaefer e John Hyams e in uscita l'11 aprile su Netflix. Le opinioni della critica e del pubblico però sono contrastanti e non tutti concordano con il 're dell'horror'.
L'estate nera di una apocalisse zombie
La trama, piuttosto classica, segue le vicende di un gruppo di sopravvissuti che si muovono attraverso uno scenario, quello americano, devastato da un'apocalisse zombie. La protagonista, Rose, interpretata da Jaime King, era stata separata dalla figlia poche settimane prima della catastrofe e inizia un viaggio alla sua ricerca.
Secondo l'attrice, però, c'è molto di più al di là della trama. Secondo Jaime King, modella e attrice, Black Summer è in realta "una storia di rifugiati...La malattia che colpisce le persone è un simbolo dell'odio e della divisione del nostro Paese". Ciò che la colpì, ha dichiarato in una recente intervista, è che quei fatti sembrano poter accadere nella vita reale e che la serie propone una riflessione sugli ultimi eventi della storia e della politica americana, tra i quali, appunto, la crisi dei rifugiati messicani.
I tweet di Stephen King sulla serie
Lo scrittore americano, noto in tutto il mondo per essere uno dei più riconosciuti autori del genere horror, il cui nome è associato a decine di titoli che hanno influenzato non solo la storia del genere a livello letterario, ma anche cinematografico, si è espresso molto positivamente sulla serie di Karl Schaefer e John Hyams su Twitter
BLACK SUMMER (Netflix): Just when you think there's no more scare left in zombies, THIS comes along. Existential hell in the suburbs, stripped to the bone.
— Stephen King (@StephenKing) 15 aprile 2019
"Proprio quando pensi che gli zombie non possano più fare paura - ha scritto King- arriva questo.
Un inferno esistenziale nelle periferie, ridotto all'osso". Poi prosegue in un secondo tweet:
BLACK SUMMER: No long, fraught discussions. No endless flashbacks, because there's no back story. No grouchy teens. Dialogue is spare. Much shot with a single handheld camera, very fluid. Showrunners could learn a lot from this. If they could work, that is.
— Stephen King (@StephenKing) 15 aprile 2019
"Niente discussioni lunghe e tese.
Niente flashback infiniti, perché non c'è un retroscena. Niente adolescenti irascibili. I dialoghi sono sobri. Girato per lo più con una camera a mano, molto fluida. I produttori potrebbero imparare molto". Jaime King ha risposto con entusiasmo al commento dello scrittore, dicendo che l'autore ha rappresentato la sua più grande ispirazione.
"Tutto ciò che ho imparato" ha continuato l'attrice "viene dallo studio del tuo lavoro".
Dear Stephen- I almost fell to the floor. You have been my greatest inspiration as a writer and filmmaker. Everything I learned came from studying your work. Every artist has that “one.” Thank you for supporting our show! #BlackSummer https://t.co/UP4jkYYHHT
— Jaime King (@Jaime_King) 15 aprile 2019
Pareri contrastanti
Non tutti però sono d'accordo con King. Ad oggi, Rotten Tomatoes registra un 60% di recensioni positive, mentre la rivista cinematografica Nocturno dà 3 stelle su 5 alla prima stagione. La rivista loda tanto il tono cupo della serie, rispetto al trash che aveva contraddistinto Z Nation, prodotta dalla stessa casa, The Asylum, quanto l'uso degli effetti speciali.
Si legge nella recensione: "Gli zombi corrono, esattamente come nell’altra serie, forse addirittura più veloci, ancora più famelici e pericolosi. Il mondo in cui è ambientata Black Summer è totalmente immerso nel caos, causa di una società che sta lentamente collassando".
I punti deboli sembrano essere però proprio la regia, piuttosto confusa, e quel tono serio, forse troppo, che caratterizza la serie. Vedremo se Black Summer riuscirà davvero a coinvolgere il pubblico come Z Nation e la longeva The Walking Dead, ormai giunta alla nona stagione.