Prosegue l'appuntamento settimanale del lunedì con Il commissario Montalbano, la serie tratta dai romanzi di Andrea Camilleri, il noto scrittore agrigentino scomparso lo scorso luglio. Questa sera, 16 settembre, a partire dalle 21:25 su Rai 1 riproporrà la replica dell'episodio 'Il senso del tatto', andato in onda per la prima volta nel 2002. Si tratta del primo dei quattro episodi della quarta stagione composta anche da 'Gli arancini di Montalbano', 'L'odore della notte' e 'Gatto e cardellino'. Dopo l'eccezionale appuntamento della domenica con 'Tocco d'artista', in cui il commissario ha indagato sulla morte di un orafo trovato carbonizzato e con delle questioni famigliari che andavano approfondite nel passato della vittima, stasera sarà la volta dell'indagine sull'omicidio di un uomo non vedente, morto per aver ingerito una dose massiccia delle medicine che assumeva giornalmente.
Il commissario Montalbano, trama dell'episodio 'Il senso del tatto'
Nell'episodio in onda stasera 16 settembre, 'Il senso del tatto', la vittima del caso affrontato dal commissario Montalbano è Enea Silvio Piccolomini, soprannominato Nenè, un non vedente che viveva da solo con il suo cane Orlando. L'uomo viene ritrovato morto nella sua abitazione: inizialmente sembra una morte accidentale, ma l'autopsia rivela che in realtà Piccolomini è deceduto per aver ingerito una dose eccessiva del sonnifero che assumeva abitualmente. Montalbano scopre che la vittima ha una sorella che vive e lavora con il marito nell'isola di Levanzo. Con la scusa di fare una vacanza insieme, convince la fidanzata Livia ad andare proprio in quell'isola.
A Levanzo il commissario interroga i due familiari di Piccolomini, ma non scopre elementi importanti. I sospetti si spostano poi sull'associazione benefica che aiutava l'uomo. In realtà si tratta di una copertura per traffici illeciti.
Curiosità su Il commissario Montalbano 'Il senso del tatto': la differenza con il racconto
L'episodio de Il commissario Montalbano in onda stasera, 'Il senso del tatto' è tratto da due racconti di Camilleri: 'Amore e fratellanza' e 'Sequestro di persona' inclusi nella raccolta 'Gli arancini di Montalbano' (1999). Rispetto ai racconti, il film tv presenta la morte del Piccolomini in modo diverso: mentre nello scritto di Camilleri l'uomo muore per aver inalato gas da una bombola Gpl, nella trasposizione televisiva la morte è causata dall'assunzione di un'elevata dose di barbiturici.
La sceneggiatura fu modificata dallo stesso scrittore perché, dopo l'uscita della raccolta, i vigili del fuoco gli fecero notare che il gas della bombola Gpl non è tossico ma solo infiammabile, perciò non avrebbe potuto causarne la morte.