L'errore è di linguaggio. Ma la sostanza dell'intervento è condivisibile. Linus, al secolo Pasquale Di Molfetta, in qualità di direttore di Radio Deejay, è intervenuto dopo l'attacco a Matteo Salvini da parte di un suo speaker. Fabio Volo, conduttore del programma radiofonico 'Il Volo del mattino', ieri aveva usato parole decisamente molto forti contro il leader della Lega. Salvini era andato a citofonare a Bologna a casa di un extracomunitario, presunto spacciatore. Volo aveva detto: "Vai a citofonare ai camorristi se hai le p***e str***o, non a un povero tunisino che lo metti in difficoltà".

Attacco di Volo a Salvini, Linus: 'Non era autorizzato'

Per porgere le sue scuse, il direttore di Radio Deejay ha scelto la via social. Linus ha pubblicato su Instagram un lungo post in cui inizialmente rimprovera Fabio Volo, responsabile del duro attacco a Salvini dopo la vicenda della citofonata che ha scatenato polemiche social. "Quei commenti non erano autorizzati. Mi scuso a nome della radio che dirigo", ha scritto Linus.

"Fallo con i forti lo splendido, non con i deboli", aveva detto ieri in diretta radiofonica Volo a Salvini invitando l'ex ministro degli Interni a una prova di coraggio: andare a suonare a casa di conclamati esponenti della criminalità organizzata. Il leader del Carroccio non è certo rimasto in silenzio, ma ha replicato di essere stato minacciato di morte dai Casamonica e senza aver citofonato, ma per aver "dato la prima mazzata con la ruspa ad una loro villa".

Ha poi aggiunto: "Mentre abbattevo quella villa, forse Fabio Volo scriveva un altro libro che gli ha fatto guadagnare soldi. Io amici mafiosi e camorristi non ne ho". Linus ha bacchettato Volo per essersi espresso in maniera scomposta e senza la sua autorizzazione con modalità da comizio. Tali cioè da esprimere concetti ben sapendo che il soggetto a cui sono rivolti non può replicare.

Volo contro Salvini, per Linus condivisibile la sostanza

Oltre le scuse per i modi, Linus ha però condiviso il pensiero di Fabio Volo sull'atteggiamento di Salvini nell'ormai nota vicenda. L'ex Ministro degli Interni sta facendo campagna elettorale in vista delle imminenti regionali in Emilia Romagna. Dopo aver accolto la segnalazione di una donna del quartiere periferico Pilastro di Bologna, è andato a citofonare a un cittadino di origine tunisina per chiedergli se fosse uno spacciatore.

Salvini ha agito con tanto di telecamere al seguito e facendo una diretta Facebook. Al citofono ha anche chiesto al padrone di casa se gli aprisse il portone per farlo entrare nell'appartamento, cosa che non è avvenuta perché l'inquilino di un condominio di via Grazia Deledda ha interrotto la comunicazione. Dopo l'accaduto, il ragazzo segnalato come presunto pusher e il padre, hanno deciso di passare alle vie legali. E, sulla vicenda, si sono espressi il vicepresidente del Parlamento tunisino, Osama Sghaier, e l'ambasciatore tunisino a Roma, Moez Sinaoui, condannando il comportamento di Salvini perché "imbarazzante e senza rispetto". Sghaier ha parlato di condotta "irresponsabile e razzista che mina le relazioni tra Italia e Tunisia".

Nella seconda parte del suo post, Linus ha scritto che è "sacrosanto e condivisibile da ogni persona perbene" ciò che ha detto Volo e cioè che "Salvini a Bologna si è comportato da bullo arrogante". Però ha anche aggiunto che si finisce per passare dalla parte del torto nel momento in cui venga usato un linguaggio come ha fatto Volo, sapendo che non sarà possibile il confronto. Linus ha scritto anche che è un comportamento che una radio non si può permettere. Per concludere, ha lanciato anche una frecciatina contro chi ha tacciato la radio di stare su posizioni politiche di sinistra. Il direttore ha fatto presente che il nuovo editore è John Elkann, "gruppo Exxor, o FCA se preferite, non mi risulta siano di sinistra".

E ha invitato i detrattori a informarsi prima di attaccare.

Salvini, Fedez: 'Sembri un testimone di Geova'

Contro Salvini anche il rapper Fedez. In una storia su Instagram, Fedez ha definito la scena di cui è stato protagonista Salvini "un teatrino". Ha ripreso il video di Salvini al citofono per aggiungere un suo commento. "Sembra banale dirlo - ha scritto - ma in uno stato di diritto non dovrebbe essere la portinaia del condominio a dare l’etichetta di spacciatore. Il buon Matteo voleva forse vestire i panni del giustiziere, mi è sembrato più un testimone di Geova mancato".

Infine, il marito di Chiara Ferragni, a conclusione del suo attacco a Salvini, ha commentato: "Questa scena è comica eppure non mi viene da ridere".

Salvini ha replicato: "A Fabio Volo dico che io i camorristi li ho messi in galera. Mentre Fabietto Volo scriveva e Fedez cantava, io confiscavo i beni ai mafiosi". Per poi aggiungere, ospite di Vespa a Porta a Porta, di non essere affatto pentito di ciò che ha fatto e che la lotta alla droga va combattuta "citofono per citofono".