Salvini citofona a un presunto spacciatore a Bologna e viene travolto dalle critiche, soprattutto dei suoi avversari politici. Il leader della Lega, nel capoluogo emiliano per la campagna elettorale in vista delle elezioni Regionali di domenica prossima, seguito da un nugolo di giornalisti e telecamere, si è recato nel quartiere periferico del Pilastro e, imbeccato da una signora residente nella zona, è andato letteralmente a stanare casa per casa i presunti spacciatori. Compreso un ragazzo 17enne di origine tunisina che, però, il giorno seguente nega tutto e minaccia querele.

Intanto, il blitz di Salvini viene criticato aspramente dai suoi avversari, soprattutto di sinistra, e dal conduttore di DiMartedì Giovanni Floris, secondo il quale non si può passare sopra alla presunzione di innocenza dei cittadini, base della nostra civiltà.

Salvini citofona: il blitz del Pilastro a Bologna

Matteo Salvini citofona a un presunto spacciatore e le immagini del suo blitz bolognese vengono immortalate da decine di smartphone e telecamere. Siamo nel quartiere Pilastro di Bologna, zona difficile e già teatro, diversi anni fa, di alcuni fatti di sangue della cosiddetta banda della Uno bianca. “I residenti dicono che questo tizio è uno spacciatore che sta al primo piano”, dichiara il leader della Lega.

“Ci può far entrare cortesemente? - dice rivolto al padrone di casa che gli risponde al citofono - ci hanno detto che da lei parte una parte dello spaccio della droga qui nel quartiere”. L’uomo gli attacca il citofono in faccia, ma il capitano leghista non molla. “È questo qua? Il tunisino?”, chiede a una signora prima di citofonare una seconda volta.

Appena il padrone di casa risponde, lo incalza nuovamente: “Voglio riabilitare il buon nome della sua famiglia, perché c’è qualcuno che dice che lei e suo figlio spacciate”.

‘Salvini citofona’ diventa un tormentone sui social, Morani e Orfini: ‘Cialtrone’

Salvini citofona al presunto spacciatore’ diventa subito argomento di discussione sui social network e sui mass media.

Sul leader della Lega piovono ovviamente critiche feroci. A cominciare da quelle di alcuni esponenti di spicco del Pd. La deputata Alessia Morani lo definisce senza mezze misure un “cialtrone” e un “provocatore pericoloso” che avrebbe “passato ogni limite”. Rincara la dose l’ex Presidente del Nazareno, Matteo Orfini, il quale sottoscrive per due volte il “cialtrone” riferito a Salvini coniato dalla Morani e bolla la sua gag elettorale come “una sorta di farsesco blitz antidroga” con tanto di “telecamere accese e claque al seguito”.

Salvini citofona a un tunisino e Floris lo bacchetta

Dal coro delle critiche contro Matteo Salvini non poteva mancare nemmeno Giovanni Floris. Durante l’ultima puntata del talk show di La7, DiMartedì, il conduttore ci ha tenuto a spendere qualche parola contro il refrain ‘Salvini citofona’.

“Tutti siamo presunti spacciatori. I presunti sono tutti – ha ricordato in maniera piccata Floris - Salvini si informa, chiede in giro e dice: ‘chi è che mette le corna? Quella? È una brutta signora’. E va a suonare ala signora chiedendole se è vero che mette le corna a suo marito - ha ironizzato il giornalista - la correttezza del dibattito non può portare a passar sopra a una citofonata a un semplice cittadino dicendo ‘lei spaccia’. Questa diciamo è la base della civiltà”, conclude.