L’incubo di Alberico Lemme è iniziato ad inizio marzo quando la febbre è salita rapidamente ed ha iniziato ad accusare i primi problemi respiratori. Nel corso della puntata di ieri, 19 aprile, di Live Non è la d’Urso il farmacista di Desio ha raccontato di aver temuto il peggio dopo essere stato ricoverato per aver contratto il Covid 19. “Mi davano tutti per morto ma sono vivo. Ho trascorso un mese e mezzo in ospedale” - ha affermato il sostenitore di una filosofia alimentare che spesso l’ha portato al centro di roventi polemiche.

Il sessantaduenne ha spiegato di aver avvertito i primi sintomi il due marzo e che la situazione è peggiorata progressivamente al punto di allarmare la sua guida spirituale, Suor Vera, che ha immediatamente allertato la figlia: “Le ha chiaramente detto che rischiavo di morire” - ha aggiunto Lemme che ha spiegato che, una volta giunto in ospedale aveva chiesto lumi sulla terapia e sulle sue condizioni: “Il dottore mi ha detto di pregare”.

'Mi mancava il respiro ed avevo attacchi di panico'

Nei giorni scorsi Alberico Lemme aveva rivelato di aver vissuto in prima persona il dramma del coronavirus. “Ho vinto la mia battaglia ed ho deciso di raccontare la mia esperienza”. Il farmacista di Desio ha ripercorso i dolorosi giorni del ricovero durante la puntata di ieri di Live Non è la d’Urso. “Ho fatto autodiagnosi e mi sono subito isolato. Prendevo la tachipirina e la mattina avevo 36 di febbre che poi saliva fino a 38,5 la sera. Mi mancava il respiro ed avevo anche attacchi di panico la notte”.

In seguito alle sollecitazioni di Suor Vera, guida spirituale del sessantaduenne, Lemme è stato ricoverato al San Raffaele. “Si è attivata mia sorella e sono stato immediatamente portato in ospedale il 13 marzo” - ha precisato l’esperto di filosofia alimentare.

“Hanno attivato immediatamente il protocollo e sono stato anche fortunato perché la saturazione è andata a 87”. Nel corso del suo intervento il farmacista ha precisato di non aver ricevuto nessun tipo di favoritismo.

Lemme a Live Non è la d'Urso: 'Sono rimasto tre giorni sulla barella col cappotto'

“Al pronto soccorso non vi dico cosa c’era, non ve lo posso neanche descrivere” - ha raccontato Alberico Lemme precisando di essere rimasto tre giorni sulla barella con il cappotto.

“La colpa non era di nessuno perché eravamo tutti nelle stesse condizioni, poi grazie al dottor Zangrillo sono stato spostato in reparto dove ho iniziato le cure”. In seguito il farmacista di Desio è stato trasferito al nosocomio Tradate dove è rimasto fino al 14 aprile quando è stato dimesso.

Stuzzicato dalla conduttrice sulle cure che ha seguito durante la degenza in ospedale, il sessantaduenne ha risposto raccontando un aneddoto.

“Quando sono stato ricoverato ho chiesto al dottore quale era il protocollo farmacologico e con durezza mi ha detto di pregare e quindi mi sono rivolto al Signore”. Lemme ha riferito di aver continuato a lavorare dall’ospedale e di aver chiuso immediatamente la sua attività. “Bisogna stare molto attenti perché è un’infezione molto subdola e pericolosa”.