Giovanni Minoli oltre a essere un giornalista, autore e conduttore televisivo è stato anche l'ideatore di Un posto al sole. In occasione dei 25 anni della soap opera, egli ha raccontato al Corriere del Mezzogiorno come è nata l'idea della serie napoletana, che ha poi avuto grande successo in televisione su Rai 3.
Minoli, afferma che in pochi credevano nel suo progetto: "Riflettevo sul futuro della Rai e sul fatto che avrebbe perso il calcio e il cinema, come poi è successo. Mi ponevo il problema di cosa avrebbe potuto fare la tv pubblica e andavo in giro per l’Europa a cercare idee.
Così mi venne l’idea di trasformare la serialità, producendola da noi e riempiendola quindi di contenuti locali, anziché comprarla".
Poi Minoli ha aggiunto: "A quei tempi in Rai era l’epoca dei "professori" e si voleva chiudere il centro di produzione napoletano per contenere le spese. L’unica a non essere d’accordo era Elvira Sellerio, che mi disse di trovare un’idea per far lavorare Napoli e per bloccare la vendita del centro. Gliela “consegnai” subito. Lei andò in consiglio e la fece approvare".
Le cose non furono, però, semplici: secondo Minoli la Confindustria napoletana era scettica sul modello di voler rappresentare Napoli in prima serata sulla Rai, ma a catturare l'attenzione fu proprio il voler rappresentare la quotidianità della vita, i problemi reali che accomunano tutti in una grande città come Napoli.
Un posto al Sole come anticipazione di Netflix, Amazon o Sky
Giovanni Minoli racconta del suo progetto come antesignano di quelli che vanno di moda oggi, ovvero la serialità di Netflix o Sky e delle altre piattaforme digitali come Amazon: "Avevamo visto avanti e abbiamo fatto arricchire tutti, dalla Rai con la pubblicità ai produttori esecutivi fino ai fornitori".
Minoli ha spiegato che complessivamente sono coinvolte nella lavorazione "dalle 8 alle 10 mila persone, calcolando svariate figure professionali, dai capistruttura alle comparse fino a quelli che preparano i cestini per i pasti. Un posto al sole è la prima industria di Napoli".
Ma l'ideatore di Upas ha anche parole amare, in quanto racconta di essere un po' scomparso dall'orbita della soap opera, non comparendo nelle foto ufficiali dei festeggiamenti e di non essere quasi più riuscito a tornare a Napoli.
La Rai, a suo dire, si sarebbe appropriata della soap senza far nascere nuove idee, senza aver fatto nascere nulla di simile, non avendo imparato nulla.
In cantiere una serie per la Calabria, sulle orme di Upas
Giovanni Minoli intanto è anche il commissario straordinario della Calabria Film Commission, e forte della sua collaborazione con la Regione vorrebbe realizzare un progetto simile a Upas anche per la Calabria.
MInoli, a tal proposito, afferma: “Bisogna immaginare storie che abbiano come ambientazione proprio i paesi e i luoghi della regione, che partano dalle bellezze, dalla storia di questo territorio".