Federico Rutali, 24 anni di Bologna, è un giovane influencer con oltre 200mila followers su Instagram, ed è uno studente di Giurisprudenza all'Alma Mater. In questa intervista rilasciata in esclusiva per Blasting News, Rutali parla del suo nuovo libro "Mamma, voglio fare l'influencer" prossimamente in uscita.
L'intervista
Ciao Federico, parlaci di te, che tipo di persona sei? Quali sono i tuoi hobby e le tue passioni?
"Bella domanda. Sicuramente sono una persona molto diversa da com'ero durante l'infanzia e adolescenza, anni molto difficile in cui soffrivo di bullismo per il mio peso, diventando di fatto una persona molto timida e introversa.
Ero però un tipo molto curioso, mi piaceva analizzare ciò che mi circondava e conoscere cose nuove. Ciò si è rispecchiato ora nel mio lavoro, dove proprio per lavoro viaggio molto e conosco persone e culture nuove, ascoltando sempre i racconti degli altri, perchè saper ascoltare è una dote fondamentale nella vita, saper cosa si nasconde dietro le persone. Oggi sono molto diverso invece, sono molto estroverso, amo il contatto con le persone, senza però dimenticare il mio passato. Nel mio tempo libero mi piace leggere e informarmi, mentre la mia passione più grande è viaggiare!".
Oggi sei un influencer famoso, ma come è nata la tua passione per i social?
"La mia passione per i social è nata per caso, infatti un giorno decisi di iscrivermi su un social network e cercare anche nuove amicizie.
Inizialmente usavo Instagram come se fosse un vero e proprio diario dove potevo aprirmi, scrivevo e parlavo di me. Avevo comunque un riscontro positivo, molti ragazzi mi scrivevano che avevano le mie stesse problematiche e cercavano consigli da me, e man mano il pubblico aumentava sempre di più. Mi ha molto aiutato nella crescita del mio pubblico anche la frequentazione in luoghi che frequentavano anche personaggi Vip.
Non era un mio obiettivo diventare influencer, ma è arrivato tutto per caso. Ho usato Instagram per diffondere messaggi di incoraggiamento e da lì varie agenzie e aziende mi hanno contattato per sponsorizzare anche i loro prodotti e per parlare di eventi. Instagram mi ha aiutato ad aprirmi e a socializzare",
Quanto tempo della tua giornata occupa l'uso dei social?
"Mi piace molto far vedere come passo le mie giornate e consigliare ai miei followers dove per esempio trascorrere momenti di relax o dove cenare. Non pubblico solo ciò che riguarda le collaborazioni, mi piace avere un rapporto diretto con i miei followers. Nel tempo, anche a causa di varie vicissitudini personali, ho ridotto molto il tempo sui social in cui mi aprivo, poichè mi hanno riaperto ferite passate avute con il cyberbullismo, mettendomi un pò di più sulla difensiva. Vorrei usare ancor più tempo i social ma è difficile incastrare lo studio con il lavoro. Il giudizio delle persone mi frena ancora un pò e non riesco del tutto a raccontare anche fatti della mia vita personale. C'è tanto lavoro dietro le pubblicazioni delle mie storie e post, ma è una cosa che faccio molto volentieri!".
A breve uscirà il tuo nuovo libro con la prefazione scritta da Alessandro Cecchi Paone; cosa puoi dirci riguardo al libro? Di cosa parla?
"Era estate, precisamente Luglio, quando uno dei tre autori, Luca Toselli, mi contattò telefonicamente per dirmi che Lupetti Editore era fortemente interessato alla mia storia e voleva inserirla all'interno di un libro. In "Mamma, voglio fare l'influencer" gli autori del volume si sono interrogati su cosa sia un influencer, come distinguerlo e riconoscerlo nell'affollato mondo del web 2.0. Da questa stimolante conversazione ne è nato un viaggio che dai primi influencer della storia- come papi e regine- arriva a Khaby Lame. All'interno del libro verrà quindi fatta una distinzione in due categorie: ci sono gli "influencer migranti" (personaggi usciti da reality Tv) e "influencer nativi social" , come per esempio la mia storia fatta di battaglie e lotta verso i pregiudizi delle persone.
Quando decisi di aprire il mio profilo Instagram a diciotto anni, l'ho fatto per raccontarmi e lanciare un messaggio al mondo; ho iniziato subito a postare foto del mio corpo e l'intento era doppio: riappropriarmi del mio corpo, del piacere di vedermi e mostrarmi, ma anche e soprattutto lanciare un messaggio di positività, sperando di raggiungere altri utenti che come me hanno vissuto problemi legati al corpo e alimentazione. Non è un semplice libro, infatti lo scopo è quello di sensibilizzare i lettori su temi importanti come body shaming e cyberbullismo".
Secondo te i social possono essere d'aiuto per instaurare delle relazioni sentimentali?
"I social aiutano molto in questo caso. Ne sono fermamente convinto perchè è una cosa che ho vissuto sulla mia pelle, quando mi chiusi in me stesso, entrai in contatto con molte persone su Facebook ed Instagram che avevano le mie stesse problematiche e passioni.
Parlando ogni giorno ne è nata poi una bella amicizia, e in un caso una storia d'amore. Sicuramente è molto utile per le persone introverse, che riescono a nascondersi dietro ad uno schermo e riescono ad aprirsi più facilmente. Aiutano tanto se usati nella giusta maniera".
Quali sono i tuoi progetti e obiettivi futuri?
"Ho ripreso a studiare. Ormai mi manca solo la tesi per laurearmi in legge. Già da bambino ho sempre avuto un'avversione per le ingiustizie, non tolleravo veder qualcuno subire dei torti. Ho deciso di fare l'avvocato per portare giustizia, riparare i torti e chissà, magari fra dieci anni userò i social per diffondere messaggi positivi e permettere a disposizione le mie competenze per aiutare qualcuno".
L'intervista è finita ed io ti ringrazio per la tua disponibilità. Hai un saluto da fare ai nostri lettori e ai tuoi fan?
"Ai lettori voglio dire che non bisogna arrendersi mai nella vita. A volte toccare il fondo è utile per darsi la spinta e salire ancor più in alto. Bisogna imparare a fregarsene del giudizio altrui e vivere la vita che si vuole, liberi e spensierati. La mia è una storia di riscatto sociale, dall'essere deriso all'essere apprezzato e stimato dalle persone. Questa cosa mi riempie il cuore".