Molti italiani e non solo italiani tornano ad emigrare verso la Germania. Baviera, Assia e Baden-Württemberg sono ai primi posti tra i länder che stanno ricevendo il maggiore numero di immigrati. I flussi migratori vanno ovviamente verso il benessere, infatti non è di certo un caso che i tre summenzionati länder siano anche gli unici che sono in attivo, in base a quanto risulta dall'ultimo bilancio federale. L'eccedenza viene rigirata agli altri länder, come vuole la legge tedesca.

Il Süddeutsche Zeitung ha intervistato qualche settimana fa alcuni tra i circa 23.000 italiani residenti a Monaco, scegliendo però esclusivamente persone con difficoltà ad integrarsi. Cresce così anche nell'opinione pubblica tedesca un sentimento antieuropeista. I sondaggi danno al 17% Alternative für Deutschland, un nuovo partito euroscettico fondato da professori universitari.

Ma l'immigrazione italiana verso la Germania non è costituita esclusivamente di persone con difficoltà di integrazione. Ci sono casi di successo. Tanti giovani immigrati italiani a Berlino hanno creato imprese che vanno benissimo, molte nell'ambito informatico.

Molti sono i cervelli che arrivano dall'Italia: laureati e liberi professionisti. Tanti italiani, poi, come se i decenni non fossero mai passati, aprono ristoranti in Germania. Tanti altri, anche laureati, lavorano in call center, sperando di poter trovare qualcosa di migliore con il tempo. Tornando in Italia non troverebbero probabilmente di meglio, ma anche anche lì le difficoltà non mancano. Ciò nonostante sembra che la Germania abbia proprio bisogno di questo nuovo flusso migratorio, al punto che addirittura vuole incentivarlo. Centinaia di giovani del sud dell'Europa, infatti, andranno nella repubblica federale per frequentare corsi di formazione professionale finanziati dal governo tedesco. La Germania necessita infatti di 30.000 apprendisti in diversi settori economici.

Angela Merkel aveva parlato di questo programma il 14 maggio, ad una conferenza sull'evoluzione demografica della Germania. In quell'occasione aveva dichiarato in maniera chiarissima che il suo Paese ha bisogno di aprirsi quanto più può all'immigrazione qualificata.

I corsi comprenderanno l'insegnamento della lingua tedesca, così come la partecipazione alle spese di viaggio ed inoltre un compenso aggiuntivo dato dallo Stato che si aggiungerà a quello regolare. Avranno quindi una retribuzione maggiore rispetto a quella degli apprendisti tedeschi. La ministra del Lavoro Ursula von der Leyen sta già lavorando agli accordi bilaterali tra la Germania ed i Paesi dell'Europa meridionale.