In viaggio verso la meta la strada sembra allungarsi; non si arriva mai! Eppure al ritorno lo stessa distanza sembra più sopportabile, anzi sembra più breve. In realtà a condizionarci è la nostra esperienza psichica. Si chiama "return effect trip" (effetto da viaggio di ritorno). Niente per cui si debba andare dal medico o dallo psicologo. Si tratta semplicemente della sensazione per cui ci sembra che il viaggio di ritorno, restando invariato il percorso, ci sembra più corto. È uno scherzo della mente, lo rivela uno studio che scienziati americani hanno condotto in solido con studiosi olandesi, apparso su Psychonomic Bulletin & Review.. Al ritorno avvertiamo una diminuzione del tempo del 17-22%, secondo la ricerca. Non dipende dalla familiarità con il percorso ma dalle aspettative di cui carichiamo la meta che dobbiamo raggiungere. Sono le aspettative a dilatare il tempo. "La gente si sente troppo ottimista riguardo al viaggio iniziale, così questo sembra impegnare più tempo di quanto ci si aspetta", dice Niels van De Ven, psicologo alla Università di Tilburg che ha partecipato alla ricerca. Al ritorno al contrario siamo diventati più realisti e abbiamo contezza di quanto ci aspetta.

Reazione valida per tutti tranne che per i pendolari 

È stato scelto un campione di 350 persone, tra cui anche studenti che comunemente si spostano in bicicletta e casalinghe che solitamente scelgono l'autobus. Hanno ripetuto lo stesso percorso ma hanno assegnato un tempo di 44 minuti all'andata e 37 minuti al ritorno, nonostante il valore per entrambi fosse di 35 minuti. Situazione invece diversa per i pendolari: costretti alla ripetitività dei tragitti, viaggiano liberi dalle aspettative e sono più oggettivi sulle loro riserve mentali. Lo studio in realtà è mirato ad acquisire dati sui fenomeni della mente riguardo alla percezione del tempo. È stato verificato che un effetto simile al return effect trip si riscontra anche quando vediamo un film per la seconda volta o ascoltiamo di nuovo un racconto o una fiaba. L'atto successivo risulta sempre più veloce del primo.