L'attentato di due settimane fa su un convoglio che collega Amsterdam a Parigi non ha fatto vittime, ma da quella strage solo sfiorata i Paesi dell'Unione Europea hanno capito che qualcosa di più, per chi viaggia in treno, deve essere fatto. Nell'ambito della lotta al terrorismo, mai così accesa da alcuni anni a questa parte, i potenti del nostro continente hanno deciso di riunirsi per attuare alcune misure di sicurezza per chi si muove in treno, sia da un Paese all'altro, sia all'interno del proprio. Non di rado, infatti, capita di trovarsi derubati (o peggio) all'interno di un convoglio senza che nessuno alzi un dito per fermare i delinquenti che vi entrano.
Da oggi, però, qualcosa potrebbe cambiare e il discorso vale anche per quei pendolari che tutte le mattine si accingono a prendere il proprio treno per recarsi a lavoro.
Cosa è stato deciso nel vertice di Parigi
Assieme al nostro Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, altri otto ministri di altrettanti Stati europei si sono riuniti nella capitale francese per mettere in atto alcune misure di sicurezza per chi usufruisce del treno per muoversi. Innanzitutto si accentueranno i controlli sulle persone e sui bagagli già all'interno della stazione di partenza, mentre in ogni convoglio dovrà essere presente un agente di polizia (minimo), che controllerà che non ci siano problemi durante il viaggio.
I controlli a tappeto riguarderanno anche i non possessori del biglietto, che sempre troppo spesso troviamo sui vagoni dei nostri regionali, in particolare. Non si potrà più salire sul mezzo senza il proprio biglietto timbrato e se così non fosse il personale avrà l'obbligo di fermare immediatamente il convoglio o di non partire proprio.
Tutto ciò, comunque, non impedirà ai viaggiatori di circolare liberamente in Europa, dato che comunque il trattato di Schengen ci permette di scambiare più informazioni fra i vari Paesi e di conseguenza avere più controlli su ogni tratta.
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