In riferimento a quanto avvenuto in Francia, non mi sentirei di parlare di un fallito attentato.Un obiettivo è stato ottenuto: il non fare sentire tranquillo nessuno, nella propria quotidianità.

Nessun posto deve essere ritenuto sicuro

Atto terroristico significa creare paura, soprattutto dove non ci si aspetta di essere colpiti: il quotidiano, la nostra vita di tutti i giorni, con i tanti banali gesti a cui spesso non prestiamo neppure attenzione.In genere si pensa che i possibili bersagli di atti terroristici siano i "luoghi sensibili" a qualsiasi titolo: chiese, ambasciate,sinagoghe, caserme, monumenti e qualsiasi altro simbolo, inviso a qualcuno, per i più disparati e differenti punti di vista.

Anche aerei ed aeroporti, dopo l'11 settembre.

Mai avevamo pensato ad altre ipotesi: i treni, in un momento di rilassamento e vacanza per molti (soprattutto per chi non ha vissuto e non ricorda quella disgraziata fase italiana degli attentati ai treni ed alle stazioni, quarant'anni fa ).Come cittadini europei, finora abbiamo avuto la fortuna di non vedere da vicino gli assalti agli autobus di lavoratori (a Tunisi erano turisti), ma abbiamo sempre relegato tale possibile evenienza a luoghi storicamente in conflitto da decenni: Medio Oriente, Afghanistan, Somalia e tanti altri, non certo in Europa.

Pensavamo che bastasse evitare di visitare quei luoghi, per vivere tranquilli.Quel ragazzo di 26 anni, per fortuna bloccato dai due ragazzi americani e da quel signore francese, ci dà modo di capire che potremmo essere colpiti da questi atti anche domani, in metropolitana, o magari nel primo giorno di lavoro, dopo le vacanze.In Francia anche al supermercato, ma abbiamo allontanato il pensiero, ricordandoci che era un negozio ebreo, estraneo alla nostra vita di non ebrei.

Un obiettivo sicuramente raggiunto è che presto guarderemo con sospetto chi avremodi fianco alla fermata del tram, cercando di ipotizzare se potrebbe nascondere un'arma.Un grande aiuto contro la delinquenza è dato dalle telecamere: la paura di essere riconosciuti ed imprigionati.

Con il terrorismo di matrice islamica è diverso: se si viene imprigionati, oppure se si resta uccisi, nasce un nuovo martire, che avrà il suo Paradiso.Chi decide di sacrificare la propria gioventù ed il proprio futuro, per inseguire il martirio, è come un drone umano, come una bomba V2 di hitleriana memoria che è molto difficilmente prevedibile (non impossibile, per fortuna).

Possibili rimedi

I due ragazzi americani hanno dimostrato che qualcosa si può fare, ecco perchè vanno davvero ringraziati.Vivere con minori paure il nostro quotidiano di cittadini, in una parte del mondo decisamente fortunata (anche per merito di chi ha contribuito, con sacrificio a costruire tale realtà), dipende principalmente da noi.Si è sempre detto che milioni di piccoli contributi, milioni di gocce d'acqua, insieme formano un mare.