Nel corso della puntata di ieri de Le Iene, Nadia Toffa ha presentato un servizio diverso dai suoi standard. Dopo aver parlato di una dieta per eliminare i metalli pesanti dall'organismo, Nadia è volata in Iraq per parlare di un argomento cardine negli ultimi mesi, l'Isis. L'acronimo sta per Stato Islamico dell'Iraq e della Siria e a capo c'è Abu Bakr al-Baghdadi: sono uomini spregiudicati, di ogni nazionalità del mondo, che diffondono violenza e terrore in tutti i Paesi che colpiscono. In Iraq a combattere contro l'ISIS ci stanno i guerriglieri curdi, che da mesi cercano di difendere il loro territorio, ma tra di loro non ci sono solo uomini, anche donne.

Proprio una di loro si è tolta la vita subito dopo l'intervista di Nadia Toffa: stava combattendo e quando si è resa conto che era a corto di munizioni, ha preferito spararsi un colpo alla testa piuttosto che finire nelle mani dei soldati dell'Isis. Sì perchè sapeva bene cosa accade alle donne che diventano loro prigioniere.

Le schiave dell'Isis

Nel corso del servizio, Nadia Toffa intervista molte donne che sono riuscite a fuggire da questi campi di prigionia. Ognuna di loro parla di violenza non solo sessuale, ma anche psicologica e fisica: venivano picchiate, bastonate, private di cibo e di acqua, a loro non era permesso nemmeno di lavarsi. Alcune subivano anche delle scosse elettriche alla testa.

I soldati chiedevano loro di convertirsi all'Islam o di sposare uno di loro e chi rifiutava veniva uccisa o violentata per giorni, fino alla morte, come è successo ad una ragazza, violentata da più uomini e ritrovata morta a causa di una forte emorragia. Ma quando si parla di donne non si deve pensare solo a quelle adulte o maggiorenni, anzi: molte di loro sono ragazzine di 14 anni, alcune sono anche bambine di 7 e 8 anni che vengono violentate, nonostante la loro tenera età e restano incinte.

Ogni donna yazidi ha perso la sua dignità e vive nel terrore perché quei ricordi non andranno più via. Le donne rapite vengono ingabbiate come carne da macello, incatenate insieme e fatte sfilare per le città, e poi vengono vendute come schiave. Sono più di 4000 le donne rapite e per la loro liberazione i soldati dell'Isis chiedono 10 mila dollari.

I bambini-soldato dell'Isis

Non sono solo le donne ad essere vittime di questo terrore: tanti sono anche i bambini. A testimoniarlo è proprio un ragazzino di 12 anni che per 5 mesi ha vissuto in una struttura a Raqqa, in Siria, insieme ad altri 200 bambini di età compresa tra i 7 e i 15 anni. Qui leggevano il Corano e venivano addestrati per usare le armi e combattere. Inoltre, a loro venivano mostrati video in cui i soldati dell'Isis tagliano teste dei peshmerga, i soldati curdi che da tempo cercano di combattere l'Isis. Per fortuna, questo bambino è riuscito a fuggire e ha un sogno, quello di diventare ingegnere, dopo essersi però vendicato del male che i terroristi dell'Isis gli hanno fatto e stanno facendo ancora a tante persone.

Se ti piace Nadia Toffa, ecco il servizio in cui ha parlato dei pesticidi nella frutta e nella verdura.