Questa notte due estremisti legati al gruppo terrorista Boko Haram hanno causato decine di morti e feriti nel Paese sub-sahariano. Un attentato è avvenuto nella moschea Yantaya, nel nord-est del Paese, trattasi di un attentato kamikaze che ha causato 21 morti. L'altra bomba è esplosa in un ristorante nella città di Jos, a circa 230 km dalla capitale Abuja. Qui l'attentato non è stato causato da un kamikaze, ed avrebbe causato 23 vittime. La fonte del numero delle morti va attribuita alla Nigeria's National Emergency Management Agency (Nema). In realtà nessuno ha rivendicato gli attentati, ma, sia per le modalità, sia per il fatto che il gruppo terrorista ha già attaccato la città di Jos, si pensa che sia stato il gruppo terroristico nigeriano.

Questo attacco farebbe seguito agli attentati della scorsa settimana, nei quali sono rimaste uccise circa 200 persone per mano dei terroristi nigeriani, che operano proprio nel Nord-Est del Paese. Un testimone - Bashir Abdullahi - racconta gli avvenimenti subito dopo l'attentato al ristorante, frequentato in massima parte da musulmani: "Ho visto persone che correvano e piangevano, alcune coperte di sangue, altri privi di vita".

Il secondo attacca avvenuto in una moschea aveva come obiettivo principale Sani Yahaya Jingir, che si trovava dentro l'edificio di culto. Un uomo ha cominciato a sparare sulla folla e dopo si è sentito un enorme boato, fanno sapere dei sopravvissuti. "Abbiamo visto dei veicoli provenire da differenti direzioni e poi abbiamo udito dei colpi di arma da fuoco e poi una potente esplosione di una bomba", racconta il testimone Abubakar Shehu.

Il religioso che si voleva colpire, appartiene all'organizzazione Izalatul Bidia che predica la coesistenza di tutte le religioni, in accordo con la "Associeted Press", stava parlando con la folla per il mese del Ramadan. Dagli Stati Uniti, Paese da sempre in prima linea alla lotta contro il terrorismo, fanno sapere che "Gli Stati Uniti condannano con forza gli attentati avvenuti nel Nord-Est della Nigeria e di continuare a sostenere gli sforzi del Paese africano per portare davanti alla giustizia gli attentatori".