Da tanto tempo si attendeva la notizia della santificazione di Madre Teresa di Calcutta,la suora fondatrice della congregazione delle Missionarie della Carità, che destinòla propria vita in aiuto delle persone più bisognose dell'India. All'anagrafe il suo nome fu Anieze Gonxhe Bojaxhiu, e l'immenso impegno e il lavoro dedicato in favore della povertà la resero una delle missionarie più famose al mondo. Prima della sua morte, avvenuta a Calcutta nel settembre del 1997, a lei fu donato nel '79 il Nobel per la Pace, e solo dopo 24 anni dalla sua scomparsa, nel 2003, vi fu la beatificazione assegnatale dal Pontefice Karol Wojtyla.

Il suo amore per la povertà

La sua operosità fu rivolta ai più bisognosi, sempre nel nome di Gesù; uomini, donne e bambini ebbero, oltre alla sua benedizione, cure e aiuto nella miseria e nelle umiliazioni di una classe sociale 'differente'. All'età di 38 anni lasciò il convento delle Suore di Loreto e prese la cittadinanza indiana; si trasferì nella metropoli per unirsi alle persone che più bramava servire, fino a spostarsi nel Gange presso le suore di Patna; luogo dove si acculturò su discipline e nozioni di assistenza sanitaria. Madre Teresa di Calcutta si dedicò all'insegnamento all'interno di una capanna, distribuendo cibo e insegnando le tecniche igieniche elementari, aiutata da una piccola rete di volontari che videro in lei una guida spirituale e forte, in grado di dare sostegno ai bambini più poveri della zona.

L'umanità di Madre Teresa di Calcutta

Le presenze di Madre Teresa di Calcutta nei vari congressi, la videro identificata come una suora piccola e indifesa, ma in grado di 'segnare' con il suo pensiero, una voce ridondante e difficilmente trascurabile da tutte quelle persone che ne apprezzavano inorgoglite le parole. Presenziò l'Assemblea Generale dell'ONU il 26 ottobre del 1985 invitata dal generale Javier Pérez; venne definitala donna più potente della terraequesto la intimorì;la forza che la contraddistingueva, però, le fece affrontare ilpercorso segnato da una gloria che non ha mai cercato e voluto.

In quell'occasione mostrò il rosario dicendo: "Io sono soltanto una povera suora che prega. Pregando, Gesù mi mette nel cuore il suo amore e io vado a donarlo a tutti i poveri che incontro sul mio camino". Dopo un attimo di silenzio che lasciò la platea dell'ONU in attesa aggiunse: "Pregate anche voi! Pregate e vi accorgerete dei poveri che avete accanto.

Forse nello stesso pianerottolo della vostra abitazione. Forse anche nelle vostre case c'è chi aspetta il vostro amore. Pregate e gli occhi si apriranno e il cuore si riempirà di amore".

Santa, il 4 settembre 2016

Gli eventi e la misericordia che la distinsero la portarono ad aprire decine di case in tutto il mondo insieme alle Missionarie della Carità. Aiutando i più poveri consegnò loro l'anima e a Dio una smisurata fede privandosi di ogni bene materiale. Le furono dedicati cinque libri: "Una Chiamata nella chiamata", di Angelo Devananda Scolozzi; "Ho conosciuto una Santa", di Angelo Comastro; "Amiamo chi non è amato", scritto da se stessa; "La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa" e "La Santa", di Mario Bertini.

Madre Teresa di Calcutta aveva tanto da raccontare e proprio per l'immensa misericordia che ogni trattato letterario annuncia di lei, un giorno prima del 19esimo anniversario della sua morte, il 4 settembre,Papa Francesco la proclamerà Santa.