Una donna di origini marocchine è stata da pocoespulsa dall'Italia per questioni di sicurezza nazionale.La decisione è stata presa dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, il quale ha motivato la stessa decisione sostenendo che la donna, di 44 anni, aveva mostrato "chiari segni" di radicalizzazione ideologica e religiosa e manifestato la sua vicinanza all'ideologia dell'autoproclamato Stato Islamico.

La radicalizzazione online della donna

Secondo quanto riportato dai media la donna, che di mestiere faceva la colf, si era radicalizzata online e su Facebook inneggiava ai miliziani dell'ISIS e alla jihad islamista contro il mondo "infedele".Stando a quanto riferito dal ministro Alfano, la colf aveva espresso una forte avversione verso l'Occidente, gli ebrei e gli islamici sciiti.

Gli islamici sciiti sono, infatti, considerati "eretici" e "infedeli" dall'Isis e dagli altri gruppi legati all'interpretazione estremista e fondamentalista della religione data dall'ideologia dell'islamismo radicale.

Sempre stando a quanto riferito dallo stesso ministro, con il rimpatrio della colf di origini marocchine sono salite a 116 le espulsioni per terrorismoche sono state effettuate dall'inizio del 2015.

Il rischio radicalizzazione e l'allarme terrorismo in Italia

L'arresto della 44enne rappresenta solo l'ultimo dei diversi casi di radicalismo islamista che da tempo stanno interessando anche l'Italia.Fortunatamente, c'è da dire che sinora tale radicalismo non è mai stato seguito da una vera e propria azione terroristica, ma anche che non bisogna assolutamente sottovalutare o minimizzare i rischi che ne possono derivare, come invece è successo per altri paesi europei come la Francia e il Belgio.

Sempre su tale questione, c'è anche da segnalare che l'Italia si sta dimostrando sinora alquanto attenta e preparata a fronteggiare tali possibili ed eventuali rischi e indubbiamente i servizi segreti dello stivale stanno compiendo egregiamente il lavoro di prevenzione del terrorismo e di lotta al radicalismo islamista.