Che quella a Gerusalemme sia veramente la tomba dove Gesù Cristo è stato deposto per tre giorni dopo la sua crocifissione, è una questione che è stata a lungo al centro di dibattiti e ricerche dei più famosi archeologi nel corso della storia e che forse solo oggi trova una sorprendente conferma.

Il Santo Sepolcro di Gerusalemme, situato all'interno di una Basilica aperta al pellegrinaggio, è stato sigillato almeno 500 anni fa, e mai più riaperto, per consentire la conservazione di uno dei luoghi più misteriosi e sacri mai esistiti per la Chiesa Cattolica; solo recentemente, per la prima volta, è stato ottenuto il permesso di varcare quel sigillo di marmo per entrare e studiare da vicino il piano dove si presume che le spoglie mortali di Cristo siano state deposte.

Una straordinaria scoperta

La chiusura del sepolcro risale almeno al 1555 e i negoziati attivati per la sua riapertura sono iniziati nel 1959, difficoltose trattative che dovevano mettere d’accordo i tre leader religiosi responsabili del sito, ovvero quelli della Chiesa Greca, della Chiesa Armena Ortodossa e quelli dell'ordine dei frati francescani; solo recentemente è stato raggiunto un comune accordo che ha consentito l'ingresso ad alcuni ricercatori, tra i quali l’archeologo Fredrik Hiebert del National Geographic, che per la prima volta dal 1555 hanno rimosso la lastra di marmo a chiusura della tomba, facendo una straordinaria scoperta.

All’interno di uno dei luoghi più misteriosi della storia, è stata ritrovata la piattaforma calcarea dove si suppone sia stato deposto il corpo di Cristo ma soprattutto è stata scoperta una seconda lastra di marmo, della quale non si sapeva l’esistenza, che riporta una croce incisa.

Quest’ultimo reperto si suppone risalga al XII secolo e che la croce sia stata realizzata dai Crociati.

Nel corso dei secoli il sepolcro è stato più volte saccheggiato, incendiato, distrutto e ricostruito e per molto tempo si è dubitato potesse sorgere sul luogo originario di sepoltura del corpo di Gesù Cristo.

La recente scoperta della lastra di marmo incisa in epoca crociata, conferma sorprendentemente che il luogo è lo stesso ritrovato nel IV secolo dall’Imperatore Romano Costantino e lo stesso venerato quindi dai Crociati.

La chiave della Basilica a una famiglia musulmana

La riapertura della tomba è avvenuta in presenza dei capi della Chiesa Greca, di quella Armena ortodossa e di quello dell'ordine dei frati francescani, che hanno accolto con evidente soddisfazione le scoperte fatte; successive indagini potranno portare a nuove rivelazioni circa il piano che in teoria ha accolto le spoglie di Cristo, un responso molto atteso dalla comunità cattolica cristiana.

Curiosamente la chiave della Basilica dove è situato il Santo Sepolcro è conservata da generazioni da una famiglia musulmana, che ha il compito di aprire ogni mattina il luogo religioso per consentire l’ingresso alle migliaia di pellegrini in visita.