Nuovi incidenti al confine tra la Corea del Sud e quella del Nord hanno movimentato la giornata di ieri. E mentre l'Occidente piangeva le vittime di Manchester, colpita da un nuovo attacco terroristico ad opera dell'Isis, nel lontano Oriente si tornava a spare nella zona 'demilitarizzata' più pericolosa del mondo. Proprio all'indomani dell'ordine perentorio impartito dal dittatore Jong-un riguardante la fabbricazione in massa dei nuovi missili Pukguksing-2.

Secondo quanto rivelato dall'agenzia di stampa Yonhap, i militari sudcoreani hanno aperto il fuoco dopo aver individuato sui radar un oggetto volante non identificato proveniente da nord.

Le azioni sono state prontamente confermate anche dall'alto comando di Seul. Il quale ha corroborato l'attraversamento della linea di demarcazione militare vicino a Country Cheorwon nella provincia di Gangwon.

Nuove scaramucce al confine

Ieri, intorno alle 16 ora locale un drone o addirittura un razzo nordcoreano si è minacciosamente affacciato sullo spazio aereo della Corea del Sud. I militari stanziati al confine lo hanno prontamente avvistato tramite i potenti radar a disposizione, trasmessi i tre moniti di rito via radio e predisposto l'imminente apertura del fuoco. I colpi di avvertimento esplosi dalla artiglieria sudcoreana e la conseguente fortificazione delle zone di frontiera hanno alzato ulteriormente la tensione tra i due paesi.

E mentre il regime di Pyongyang tacce sull’accaduto, gli uomini di Seul analizzano minuziosamente il percorso compiuto dall'oggetto volante e si apprestano inoltre, a rafforzare le difese aeree.

Una situazione analoga era già capitata nel gennaio dello scorso anno. Nell'occasione, un drone telecomandato dagli uomini di Kim aveva oltrepassato il 38esimo parallelo scatenando l'ira e la pronta risposta balistica dei sudcoreani.

Richiesto l'intervento di Papa Francesco

In seguito al lancio del missile balistico dei giorni scorsi e all'ennesima provocazione militare da parte di Kim Jong-un, il neo presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in si è rivolto direttamente al Pontefice. Secondo quanto riporta il quotidiano di Seul JoongAng Ilbo, la missiva ufficiale nella quale si chiede l'intermediazione di Papa Francesco con il fine di organizzare un incontro trilaterale è già arrivata in Vaticano. Un summit che potrebbe significare il potenziale inizio di un augurabile disgelo.